Progetto di arte pubblica e rivitalizzazione territoriale legato al quartiere di San Basilio, nella periferia nord-orientale di Roma, e partecipato dai suoi abitanti. Le finalità di S., organizzato dall’associazione Walls e curato da Simone Pallotta, sono quelle di veicolare attenzione, attraverso l’arte partecipata e altre attività integrative, su un’area territorialmente e socialmente complicata allo scopo di risvegliarne la bellezza visiva e interiore, rendendola un nuovo centro di produzione e diffusione culturale. L’iniziativa si è svolta in due distinte fasi, tra 2014 e 2015.
Prima edizione. La prima parte di S. ha luogo durante la primavera del 2014, articolandosi in due differenti momenti entrambi fondamentali al raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’organizzazione. Con i bambini e i ragazzi delle scuole del quartiere si sono svolti laboratori creativi volti a sensibilizzarli, mediante differenti procedimenti manuali, all’operosità in funzione del bello. Successivamente si è arrivati al vero e proprio intervento di arte pubblica, affidando quattro facciate nude alle mani di artisti di riconosciuto apprezzamento internazionale, quali lo spagnolo Liqen e l’italiano A. Iacurci. Le grandi realizzazioni parietali non sono state imposte, bensì precedute da un’accurata fase di confronto con gli abitanti locali attraverso riunioni di condominio e incontri che hanno chiarito la volontà e le esigenze della comunità locale. La conformazione finale delle opere, quindi, è il risultato della mediazione avvenuta tra le differenti parti interessate, facendo comunque attenzione a mantenerne viva la qualità artistica e a non invadere eccessivamente la libertà di espressione degli interpreti. Liqen ha dipinto, con il suo tipico taglio ravvicinato e impianto pittorico esuberante – ad alta concentrazione di particolari – due significative composizioni che metaforicamente si specchiano con la situazione di San Basilio: la prima, intitolata El renacer, mostra un grande rastrello che dissoda il terreno da tutti i resti della moderna società occidentale per dare spazio alla generazione di nuovi germogli; la seconda, El divenir, è pensata come momento temporale successivo, futuro, quando l’avvenuta rinascita coincide con la riappropriazione del mondo da parte dell’elemento naturale. Nuovamente innestati all’interno del mondo della natura sono i temi delle facciate dipinte da Iacurci. The Blin wall e The globe, dipinte con il proverbiale stile illustrativo che contraddistingue l’artista, sono un inno al prendersi cura della natura e del mondo, una riflessione che va incontro a numerose ricadute e raggiunge nell’animo la comunità di San Basilio.
Seconda edizione. S. ritorna nell’inverno del 2015 con un’edizione più veloce e un programma di attività simile a quello del 2014, comprendente laboratori e interventi di arte pubblica. La sfida di questa seconda e ultima fase del progetto consiste nel dare nuova linfa a uno slargo anonimo compreso tra alcuni lotti popolari, una scuola elementare e un centro culturale. L’artista romano Hitnes viene invitato a dipingere sei grandi pareti cieche che si affacciano su questo spazio trasformandone completamente il destino estetico e visuale, donando al luogo energia per divenire un nuovo polo di incontro e aggregazione per la comunità nonché meta di turismo alternativo. L’intervento viene preceduto dalla medesima fase di confronto con gli abitanti che aveva delineato il processo dell’edizione 2014, e gli stessi bambini della scuola elementare adiacente vengono invitati a immaginare su dei fogli la loro personale composizione, educandoli in questo modo alla creatività e sensibilizzandoli verso i temi dell’arte nello spazio pubblico. L’opera di Hitnes, unica nel suo genere per la responsabilità data all’artista di essere l’unico interprete di una superficie enorme come quella risultante dalla somma di sei facciate, si declina su un immaginario popolato da fauna e flora che giganteggiando nello spazio regala un effetto d’insieme unico, sapientemente calibrato con il contesto del verde circostante. Ritorna anche in questi interventi il tema dell’ambiente, della madre Terra, in questo caso indirizzato sul crinale tra realtà sensibile e possibilità di introdursi all’interno di un parallelo universo fantastico.