salafiti
s. m. pl. – Esponenti del salafismo, movimento riformista islamico nato a metà del 19° secolo con l’obiettivo di scuotere l’islam, vittima della spinta colonizzatrice dell’occidente, dalla decadenza politica, economica e culturale. Il movimento postulava un richiamo fedele ai principi morali e giuridici del Corano e un ritorno all’esempio di purezza della prima generazione di musulmani, contemporanei o di poco posteriori a Maometto, i cosiddetti al-Salaf al-Ṣāliḥ («antenati devoti»), da cui il nome del movimento. Questo richiamo dei s. all’aderenza al messaggio religioso originario dell’islam e al modello di Stato retto dai califfi (7° sec.), ha conosciuto poi diverse rielaborazioni, sistematizzazioni e convergenze con altri movimenti fondamentalisti (per esempio il wahhabismo di origine saudita), ma ha costituito da allora il punto di riferimento imprescindibile dell’islam politico nella sua tensione a plasmare la società in senso islamico e a realizzare uno stato informato, con maggiore o minore intransigenza, ai principi religiosi. La destabilizzazione provocata nei paesi arabi dalle rivolte popolari del 2010-11 ha riportato alla ribalta queste forze fondamentaliste islamiche, a lungo represse dai regimi abbattuti, e capaci di riguadagnare spazi e visibilità (e consensi maggioritari nelle urne), a spese delle forze laiche e spontanee protagoniste nelle piazze della . Accanto ai s., che rappresentano una forza aggressiva arroccata su posizioni ultraconservatrici e rigoriste, di chiusura totale verso il mondo laico, i Fratelli musulmani (v. Fratellanza musulmana), al governo in Tunisia, Egitto e Marocco, mostrano di avere accettato le regole del sistema democratico, pur se soffrono la pressione dei s. che cercano di accreditarsi come gli unici autentici interpreti del messaggio religioso. Galassia composita e difficilmente catalogabile, con un’organizzazione meno gerarchica e centralizzata dei Fratelli musulmani e capace di plasmarsi alle diverse esigenze delle realtà in cui opera, i s. esercitano una grande forza di attrazione anche in Europa e rappresentano sicuramente nel mondo contemporaneo una delle espressioni più radicali, e anche violente, del fondamentalismo islamico: dall’Algeria degli ultimi decenni del 20° secolo all’Egitto, dalla Striscia di Gaza all’Iraq post Saddam Hussein dove hanno combattuto le truppe degli Stati Uniti.