Famiglia di comici, il cui capostipite fu un Gennaro (m. 1715 circa), che recitò sotto la maschera napoletana di Coviello; fu al servizio del duca di Modena. È ricordato anche come autore di azioni teatrali, fra cui la Commedia smascherata (1699). Sua moglie, Maddalena, sostenne nella sua stessa compagnia le parti di servetta, in dialetto napoletano, col nome di Armellina. Il fratello di Gennaro, Gaetano (m. Mosca 1735), fu ottimo Truffaldino e autore di scenarî. Da Gaetano nacquero: Adriana (n. 1706 circa - m. Venezia 1776), che fu servetta col nome di Smeraldina, ma fu anche applaudita nella tragedia; e Giovanni Antonio (Vienna 1708 - m. nel Mediterraneo 1788), dapprima ballerino e secondo zanni, poi Truffaldino famoso, interprete, di ritorno da un giro in Russia (1742), del Servitore di due padroni di Goldoni. Si recò anche a Lisbona (1753) e, per invito dell'imperatore, a Innsbruck (1764). Decadute le maschere a opera di Goldoni e di Chiari, si rifugiò nelle fiabe per lui composte da C. Gozzi, accolto con strepitoso successo. Attore assai celebrato, fu tra i maggiori del suo tempo con D. Garrick e Préville. Furono attrici anche le sue due figlie, Angela e Giovanna.