Economista (Hervey Hill, Irlanda, 1780 - Londra 1864). Già noto in quanto ispiratore della cd. scuola monetarista, la storiografia economica del Novecento ne ha rivalutato l'originalità entro la scuola classica. Tra i fondatori del Political economy club (1821), animò i dibattiti del circolo intorno alla teoria ricardiana del valore-lavoro, cui rivolse (1823) alcune obiezioni di principio che indussero D. Ricardo a ripensare e precisare le sue argomentazioni. La sua opera principale è An essay on the production of wealth (1821).
Dopo aver seguito con successo la carriera militare in Marina, si dedicò allo studio e alla politica e nel 1831 entrò a far parte della Camera dei comuni. I suoi contributi originali, che riguardano i fondamenti della microeconomia, la teoria monetaria e bancaria, la teoria del commercio internazionale e la politica commerciale e coloniale, sono stati rivalutati entro la scuola classica soprattutto nel 20º sec., grazie principalmente a E. Seligman e L. Robbins. T. confutò la tesi ricardiana del valore-lavoro sostenendo che il valore di scambio delle merci fosse determinato non dal lavoro impiegato nella produzione delle merci ma solo dalla quantità di capitale, presupposta una società divisa nelle classi distinte dei lavoratori e dei capitalisti. Tale controversia fu in seguito ripresa da P. Sraffa per l'analisi critica delle teorie ricardiane. Fu uno dei principali assertori della necessità di separare nettamente il dipartimento bancario della Banca d'Inghilterra da quello di emissione (The principles and practical operation of Sir R. Peel's act of 1844 explained and defended, 1848), portando al trionfo il principio metallico, aderente alle teorie monetarie di Ricardo. In An essay on the production of wealth introdusse il concetto di costi comparati, sviluppato in seguito da Ricardo. Nella sua teoria degli scambi commerciali, basata essenzialmente su un sistema di reciprocità nell'abolizione dei dazi, sostenne la formazione di una zona di libero scambio entro l'ambito dell'Impero inglese (The budget. On commercial and colonial policy, 1844) e appoggiò la tesi di E. G. Wakefield della colonizzazione sistematica, alla cui affermazione contribuì con la partecipazione alla fondazione della South australian land company, nel 1831. Nel saggio On wages and combinations (1834) intuì alcune difficoltà della teoria classica del salario in presenza della nascente forza contrattuale organizzata dei lavoratori.