Scrittore (Viareggio 1910 - Agrigento 1991). Medico, fu a lungo primario dell'ospedale psichiatrico di Maggiano, presso Lucca. Esordì come poeta (Poesie, 1934; Amicizia, 1939; Veleno e amore, 1942; '44-'48, [...] 1949; L'asso di picche, 1955), ma diede le sue prove migliori nella narrativa, con romanzi (Il figlio del farmacista, 1942; Bandiera nera, 1950; Il deserto della Libia, 1951; La brace dei Biassoli, 1956; ...
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Cortigiano e poeta inglese (Compton-Scorpion, Warwickshire, 1581 - Londra 1613). Consigliere di Robert Carr, visconte di Rochester, per essersi opposto alle sue nozze con Frances Howard, contessa di Essex, [...] fu imprigionato nella Torre di Londra (1613), dove la Howard lo fece morire di lento veleno. Ha un posto nella letteratura per il suo poema A wife (1614) che, a partire dalla seconda edizione (1614), si arricchì di un'appendice (Characters) di ...
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Scrittore romeno (Dorohoi, Botoşani, 1894 - Bucarest 1964), fratello di Ionel. In Hronicul măscăriciului Vălătuc ("Cronaca del buffone Vălătuc", 1928) ha saputo far rivivere, raccontando avventure ed episodî [...] "; con lo stesso animo ha trattato amici e nemici nei due voll. di Tămâie şi otravă ("Incenso e veleno", 1934). Epigrammista e madrigalista ispirato, portato alla caricatura linguistica, ha lasciato anche Cântece de ospiciu ("Canti da manicomio ...
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MANIU, Adrian
Petru IROAIE
Poeta, scrittore e drammaturgo romeno di ispirazione tradizionalista, nato a Bucarest nel 1891.
La nota caratteristica della poesia, della prosa e del dramma di M. si coglie [...] all'inizio (Figuri de ceară, 1912), poi volutamente caricaturale (Salomeea, 1915; Paharuṭ cu otravă, Il bicchiere di veleno, 1919) diviene infine pacata in riflessive ispirazioni folkloristiche (Meṣterul, Il mastro, teatro, 1923; Lângă pământ, Presso ...
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VITRAC, Roger
Paola Ricciulli
Poeta e drammaturgo francese, nato a Pinsac il 17 novembre 1899 e morto a Parigi il 22 gennaio 1952. Le sue prime opere sono delle raccolte di poesie (Cruauté de la nuit, [...] tentativo ripreso ancora in Le Peintre, Entrée libre e Poison (1922), dedicato a Breton (trad. it. I misteri dell'amore, Veleno, Il Pittore, Entrata libera, in Teatro Dada, Torino 1969). Tutta la produzione di V. è influenzata dalla sua adesione al ...
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(lat. Sophoniba; gr. Σοϕονίβα o Σοϕωνίς, prob. dal punico Saphonba῾al). - Nobile cartaginese, figlia di Asdrubale e sposa di Siface, re dei Massesili.
Vita
Secondo la tradizione, certamente romanzata, [...] doveva essere considerata bottino di guerra romano. Allora Massinissa, per risparmiarle questa umiliazione, le offrì il veleno, che Sofonisba bevve coraggiosamente.
Il personaggio nella letteratura, nel teatro e nella musica
Due pitture pompeiane ...
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Scienziato e scrittore (Arezzo 1626 - Pisa 1698). Fu tra i primi ad applicare il metodo sperimentale alle scienze naturali; dimostrò la falsità della generazione spontanea negli Insetti (1668) e fu inoltre [...] considerarsi come il primo fondamento della parassitologia. Molte opere minori contengono osservazioni notevolissime, come quelle sul veleno delle vipere (Osservazioni intorno alle vipere, 1664), sui sali fattizi ricavati dalla liscivia delle ceneri ...
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Scrittore norvegese (Stavanger 1849 - Bergen 1906), il principale interprete, in Norvegia, della letteratura a sfondo sociale, alla quale si volse per influsso di G. Brandes. Nel romanzo Garman og Worse [...] ; nel romanzo Arbeidsfolk ("Lavoratori", 1881) è ferocemente satireggiato il cinismo della burocrazia di Cristiania; in Gift ("Veleno", 1882), l'educazione scolastica. Artisticamente più validi i racconti brevi (Noveletter), con cui esordì nel 1879. ...
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Poeta ceco (Kolín 1864 - Praga 1942). Visse (1889-1918) a Vienna, poi (1919-24) fu ispettore generale dell'esercito cecoslovacco. Dopo alcuni volumi di poesie (raccolte e rielaborate in Confiteor, 1887; [...] dell'antichità e del Rinascimento (V záři helénského slunce "Nella luce del sole ellenico", 1906; Jed z Judey "Il veleno dalla Giudea", 1906; Pohanské plameny "Fiamme pagane", 1911). Pur dotato di un robusto talento realistico ed evocativo, M ...
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Protagonista dell'omonima tragedia di W. Shakespeare. Ad A., principe di Danimarca, lo spettro del padre chiede vendetta per la propria morte, dovuta al fratello, che ne ha sposato la vedova. A. rimanda [...] un duello fra A. e il fratello di lei, Laerte; A. viene ucciso dopo aver ferito Laerte e trafitto il re, mentre la regina beve il veleno destinato al figlio. La critica romantica vide in A., eroe del dubbio, una tragedia di debolezza della volontà. ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...