CHIARAMONTI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Brescia il 2 marzo 1731, ricevette un'ottima educazione classica nell'ambiente familiare e poi passò a studiare filosofia e giurisprudenza nell'università [...] ed alla Società". Se Paolo Sarpi era stato nel '600 l'"uomo dottissimo e onestissimo oltre ogni dire, il cui maggior peccato fu quello secolo dopo la sua polemica contro i "tanti moderni filosofi peggiori degli antichi" diventa ancora più pungente e ...
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FERRETTI, Massimo
Gemma Bracco Baratta
Nato a Chiaravalle (Ancona) il 13 febbr. 1935, già nei primi anni venne colpito da quella malattia cronica, l'endocardite reumatica, che lo segnerà per sempre, [...] e si trasferì con la famiglia, cominciò a studiare i poeti moderni e a scrivere versi: già nel maggio '54 usciva a Siena Il gioco è dunque l'unico protagonista, quasi che l'uomo abbia subito una sorta di "regressione a condizione prelogica" (Pedullà ...
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tragedia
Emanuele Lelli
L’uomo e i suoi problemi al centro della scena
Tra le più importanti creazioni artistiche che i Greci antichi hanno lasciato alla civiltà occidentale c’è la tragedia, genere [...] questioni di carattere universale: qual è il rapporto dell’uomo con la divinità? Quali sono i limiti e le rendeva esplicito il valore educativo e civile della tragedia. Alcuni studiosi moderni hanno calcolato che, solo nel 5° secolo a.C. e ...
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Gogol´, Nikolaj Vasil´evič
Guido Carpi
Incanti e disincanti della vecchia Russia
La prosa di Nikolaj Gogol´, il grande scrittore russo vissuto nel 19° secolo, è come un tappeto magico, intessuto di [...] il principio della gerarchia si è sostituito al cameratismo, trasformando l'uomo in una macchina senz'anima.
L'oppressione della società moderna
Il carattere oppressivo del mondo moderno è ben rappresentato dalla burocrazia di Pietroburgo, che Gogol ...
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horror
Ermanno Detti
Storie che mozzano il fiato
Basato su storie che suscitano nel lettore l'emozione della paura, l'horror è un genere narrativo nato nel 18° secolo. Nel corso del tempo ha conosciuto [...] del genere horror
In genere si considera come primo romanzo moderno horror Il castello d'Otranto, scritto da Horace Walpole vedere è la presenza del bene e del male in ciascun uomo.
Nel Novecento il genere horror continua, ma soprattutto all'estero: ...
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PONS, Amilda
Liviana Gazzetta
PONS, Amilda. – Nacque il 15 febbraio 1876 a Napoli, quinta figlia di Anna Malan e del pastore valdese Giovanni, che per vent’anni, a partire dal 1875, svolse il suo ministero [...] mancanza di un insegnamento morale nella scuola italiana, poiché «L’uomo forma sé solo, la donna forma una generazione» (p e infine insegnante di lingua inglese nella sezione di ginnasio moderno presso il liceo Terenzio Mamiani di Roma. Accompagnò la ...
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FANTASTICI, Massimina
Valentina Coen
Nata a Firenze l'8 giugno 1789 da Giovanni, rinomato gioielliere, e da Fortunata Sulgher, livornese, improvvisatrice nota in Arcadia col nome di Temira Parasside, [...] tradizionale come il poema, viene cantato un argomento moderno.
Nel 1846 pubblicò a Lucca, sotto lo pseudonimo Epistolario, Firenze 1856, pp. 278 s., 446; L. Fornaciari, Un uomo di antica probità. Epistolario di L. Fornaciari, a cura di R. Fornaciari ...
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BETTONI, Carlo
Gian Franco Torcellan
Nacque il 27 maggio 1725 a Bogliaco nei pressi di Salò. Tradizioni familiari di grande agiatezza e di mentalità aperta alla cultura e agli interessi d'una moderna [...] uscì così di penna un libro interessante e singolare, L'uomo volante per acqua, per aria e per terra (Venezia novelle morali"); G. Boffito, Il più antico progetto italiano di dirigibile moderno (1784) del salodiano C.B., in Rivista aeronautica, V ( ...
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FORLINI, Giovanni
Piero Treves
Nacque a Groppoducale, frazione di Bettola in provincia di Piacenza, il 10 ott. 1898, da Domenico, piccolo proprietario, e Luigia Battini, maestra elementare. Per le modeste [...] filologico e ideologico sul Panegirico a Napoleone, di cui rivendicava la modernità e, insieme, l'importanza nell'opera del Giordani e nella storia propria solidale amicizia per lord Byron, l'uomo e il poeta). Tutti questi aspetti convergenti e ...
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ANGUILLESI, Giovanni Domenico
Nicola Carranza
Nato a Vicopisano (Pisa) il 28 apr. 1766 da famiglia assai modesta, trascorse gli anni della fanciullezza a Calcinaia, poi si trasferì nella vicina Pisa. [...] italiana del secolo XVIII (Londra 1802) e nel Fiorilegio poetico moderno (Milano 1822). Si conoscono varie raccolte delle sue poesie: della Crusca, riformata da Napoleone. Stimato, oltre che come uomo di lettere, per la sua probità e per le sue ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...