Filosofo e storico tedesco (Biebrich 1833 - Seis, od. Siusi, 1911). Tra i più importanti esponenti dello storicismo contemporaneo, venne influenzato dalla cultura neokantiana, positivistica, e dalla cultura [...] si ricordano quelli dedicati a Schleiermacher, al giovane Hegel, alla formazione del moderno spirito europeo (questi ultimi tradotti in italiano col titolo L'analisi dell'uomo e l'intuizione della natura dal Rinascimento al secolo XVIII). L'influenza ...
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Filosofo francese (Lilla 1805 - Montreux 1872). Scrittore e oratore di rara finezza, esercitò larga influenza sulla spiritualità francese della fine del 19º secolo. Il suo pensiero è in diretta polemica [...] con il razionalismo moderno: egli sostiene che le prove tradizionali dell'esistenza di Dio vanno integrate da un più profondo fondamento umano; l'uomo nella sua stessa finitezza ha il senso dell'infinito che lo spinge alla ricerca di Dio, e questa si ...
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In filosofia, concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo significato se ne affianca talvolta un altro che rinvia [...] classica di i. è quella di Platone, che ritiene l’uomo in possesso di tutti i concetti prima dell’esperienza, la quale principio e fondamento della conoscenza vera.
Nel pensiero moderno, accanto alle riformulazioni di un i. contenutistico proprie ...
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Filosofo (Monaco 1765 - ivi 1841); addottoratosi in medicina, fece il direttore di miniere. Fallito un suo tentativo di fondare a Pietroburgo un'accademia cristiana delle scienze, nel 1826 fu chiamato [...] della sua filosofia è la polemica contro il pensiero moderno che, fondandosi sul cogito ergo sum, negherebbe Dio e sconvolgerebbe il vero rapporto dell'uomo con la natura e la società. L'uomo, portatore dell'immagine di Dio nel cosmo, ha infatti ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Livorno 1924- ivi 2005). Partendo da studi di storia della filosofia, applicò le categorie marxiste in chiave storicistico-gramsciana, avendo come oggetto di studio la [...] ritirato dalla vita politica dopo i cambiamenti avvenuti nell'ultimo decennio del Novecento. Oltre alle opere sulla filosofia moderna, si ricordano: Per il comunismo (1972); Il marxismo di Gramsci (1975); Forme della politica e teorie del cambiamento ...
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Illuminismo
Edoardo Tortarolo
Italo Pantani
di Edoardo Tortarolo
Nella voce dell'Enciclopedia Italiana dedicata all'I. (18° vol., 1933) F. Chabod combinava sapientemente un nitido quadro del contenuto [...] disincanto del mondo da esso perseguito producesse rispetto per l'uomo e la sua creatività e non meccanizzazione dello sterminio, della storia. I postmoderni vedono nell'I. l'origine di una modernità che è si è esaurita e ha lasciato in eredità miti ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] Marx e, in particolare, per la concezione dell'uomo che trapela dai Manoscritti economico-filosofici. Al tempo che si estende a tutte le forme di vita della società capitalistica moderna, ha il suo luogo di nascita nel lavoro salariato o "alienato", ...
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Per b. s'intende, soprattutto a partire dalla elaborazione che ne ha proposto M. Foucault, un'implicazione diretta e immediata tra la dimensione della politica e quella della vita intesa nella sua caratterizzazione [...] Hobbes, che pure è all'origine della filosofia politica moderna fondata sul binomio classico tra sovranità statale e diritti individuali e come campo di battaglia il corpo vivente dell'uomo. Rispetto alla radicalità, e anche all'articolazione, della ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] questi linguaggi si danno tracce dell'essenza spirituale dell'uomo, partecipe del verbo divino soprattutto per la sua caratteristica L. Nead, London 1993.
M. Ponzi, Walter Benjamin e il moderno, Roma 1993.
F. Proust, L'histoire à contretemps. Le temps ...
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Studiosa tedesca di teoria della politica, nata ad Hannover il 14 ottobre 1906, morta a New York il 4 dicem bre 1975. Laureatasi in filosofia con K. Jaspers a Heidelberg nel 1928, abbandonò, in quanto [...] della sua politicità (vale a dire del rapporto dell'uomo con gli altri uomini in comunità organizzate) viene male, 1964); nell'analisi della rivoluzione come fenomeno essenzialmente moderno inteso a liberare e a produrre libertà: On revolution ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...