GHERARDINI, Alessandro
Stefano Coltellacci
Nacque a Firenze il 16 nov. 1655 da Domenico, stipettaio, e da Lisabetta Socci. Il mestiere lo apprese in giovane età da Alessandro Rosi, un tardo epigono [...] molto, e bocca sdrucita" (c. 183r). Eppure quest'uomo collerico, incostante e privo di modestia suonava il violoncello, aveva alla sua arte nell'ultimo decennio ad affascinare lo spettatore moderno: quei "frutti tardivi e nascosti", come la Pietà di ...
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CALOGERO, Guido
Mauro Visentin
Nacque a Roma, il 4 dicembre 1904, da Giorgio, di origini siciliane, professore di lingua francese nelle scuole secondarie, spirito di sentimenti progressisti, di simpatie [...] particolare per quella greca, e dall’interesse per il pensiero moderno, in particolare per la filosofia italiana più recente. Nel 1924 stesso anno accademico, con il titolo La scuola dell’uomo (Firenze): con esso giungeva idealmente a compimento il ...
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COLÒ, Zeno
Nicola Sbetti
Nacque il 30 giugno 1920 in località la Consuma nel Comune sparso di Abetone Cutigliano in provincia di Pistoia, primogenito di Teresa Rubechi e di Alfredo.
L’infanzia e gli [...] degli sponsor fu anche una pragmatica scelta di vita di un uomo che solo quattro anni prima andava alle gare in treno e che raccolta, prepararono il terreno per la nascita del moderno discesismo e di quella che sarebbe stata conosciuta come ...
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SPAVENTA, Silvio
Fulvio Cammarano
– Nacque a Bomba, nel distretto di Chieti (Abruzzo Citeriore), il 10 maggio 1822 da Eustachio e da Maria Anna Croce.
Iniziati gli studi nel seminario di Chieti, nel [...] a pro di questa o quella classe, di questo o quell’uomo, ma sebbene di tutti» (ibid.). Su questa base Spaventa – questi problemi, può essere un nuovo potere temporale, ma non un governo moderno» (in La politica della Destra, a cura di B. Croce, 1910 ...
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DECIANI, Tiberio
Enrico Spagnesi
Figlio di Gian Francesco e di Franceschina Masero, nacque a Udine il 3 agosto 1509.
La famiglia, originaria di Tolmezzo, acquistò rilevanza sociale e politica, sullo [...] "delitto", definito come fatto doloso o colposo dell'uomo, proibito dalla legge sotto minaccia di pena, in G. Alessi Palazzolo, Prova legale e pena. La crisi del sistema tra evo medio e moderno, Napoli 1979, p. 26, n. 29 (cfr. anche pp. 112 ss.) e ...
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Nacque il 7 sett. 1810 a Cento (Ferrara) da Lazzaro, in antica famiglia della locale comunità ebraica. Nella città, che ospitava un antico ghetto, gli ebrei avevano goduto di particolari privilegi già [...] qui la crescita di forze produttive di tipo moderno, di quelle solide classi medie che altrove costituiscono (1925), 16, pp. 33-35; L. Carpi jr., Il pensiero ebraico di un uomo del Risorgimento, in La Rass. mensile di Israel, s. 3, XXII (1956), pp ...
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MANZI, Alberto
Adolfo Scotto di Luzio
Nacque a Roma il 3 novembre del 1924, figlio di Ettore, tramviere, e di Maria (Rina) Mazzei, casalinga. I genitori ebbero anche un’altra figlia, Elena. Iscrittosi [...] bantu in Sud Africa. Il suo sarà il destino di un uomo doppiamente escluso. Scacciato dal mondo che pure lo aveva accolto bambino cruciale e irrisolto dell’impianto di un sistema scolastico moderno e di portata nazionale: la perifericità del mondo ...
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CORTI, Alfonso
Mirko D. Grmek
Nacque a Gambarana in Lomellina (allora provincia del Regno sardo, ora prov. di Pavia) il 15 giugno 1822, primogenito di Gaspare marchese di Santo Stefano Belbo e da Beatrice [...] 'università di Würzburg era allora il centro incontestabile della istologia moderna: il C. ebbe qui l'occasione di partecipare ai studi di H. Müller su pesci e uccelli, di R. Remak sull'uomo e, infine, del C. stesso sull'elefante. Come sottolinea S. ...
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VILLARI, Pasquale
Mauro Moretti
– Nacque a Napoli il 3 ottobre 1827 da Matteo e da Luisa Ruggiero, secondo di sei figli.
Il padre, avvocato, scomparve durante l’epidemia di colera del 1837. Di buona [...] poi gustarne i frutti maturi» (ibid., p. 63). Rinascimento e moderno, contributo e destino nazionale d’Italia, grandezza, declino e ritorno: che sarebbe stato il profilo dello studioso e dell’uomo pubblico maturo. Nel 1862 fu nominato direttore degli ...
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OMODEO, Adolfo
Girolamo Imbruglia
OMODEO, Adolfo. – Nacque il 18 agosto 1889 a Palermo, da Guido Omodeo Salé, ingegnere lombardo impiegato al Genio civile, che adottò una forma ristretta del cognome, [...] che in quella guerra era sorta e, a suo giudizio, fecondamente scomparsa. Se nel XIX secolo vide «l’irrompere del modernouomo europeo, laico, libero e liberale» (Trentacinque anni di lavoro storico, 1945-46, poi in Il senso della storia, 1970, p ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...