Dal Paleolitico medio al Paleolitico superiore
Alberto Broglio
Janusz K. Kozlowski
Il territorio e l'ambiente
Il limite tra gli stadi isotopici 4 e 3 non corrisponde ad una modificazione climatica [...] 70.000 anni fa industrie litiche simili furono prodotte tanto dai Neandertaliani quanto dai proto-Cro- Magnon. In Europa, dove l'uomomoderno si affermò più tardi, nella fase di transizione (tra 45.000 e 30.000 anni fa) la differenziazione è più ...
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Vincenzo Ferrante
Abstract
Viene esaminata la disciplina del diritto del lavoratore a godere di ferie annuali retribuite in misura non inferiore a quattro settimane annuali. La disciplina appare più complessa [...] altre ipotesi di sospensione o interruzione del rapporto di lavoro.
Un diritto della modernità
Il diritto alle ferie è una conquista dell’uomomoderno che, sulla scorta dell’esperienza propria della nobiltà europea del settecento (“la villeggiatura ...
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JAHIER, Piero
Giuseppe Izzi
Nacque l'11 apr. 1884, secondo di sei figli, da Pier Enrico e da Giuseppina Danti, a Genova, dove la famiglia si trovava per una missione pastorale del padre.
Pier Enrico, [...] lo scrittore che non voglia stare con "un piede nella staffa del temporale, uno in quella del divino" (Ritratto dell'uomomoderno, ibid., 13 maggio 1914), ma rispecchiare, invece, nella sua opera, "il senso antagonistico ed agonico fra sole e terra ...
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CORDOVANI, Felice (in religione Mariano)
Giuseppe Ignesti
Nacque il 25 febbr. 1883 a Serravalle di Bibbiena nel Casentino, fra Camaldoli e La Verna, da Celestino e Petra Bartolini.
Primogenito di numerosa [...] abbiamo visto, era il pensiero tomista, libero però da schematismi scolastici e ripensato alla luce dei problemi dell'uomomoderno, incontrò larghi favori presso quegli ambienti, che più volte si avvalsero della sua opera e del suo consiglio nelle ...
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L'agricoltura nella storia. La produzione agricola e i modelli interpretativi
Francesca Giusti
Al termine del periodo glaciale, tra 10.000 e 4000 anni fa, in molte aree del mondo si attuarono le prime [...] trasformazioni climatiche successive alle fasi glaciali avrebbero fornito lo scenario adatto a coltivare le piante. Solo l'uomomoderno, però, aveva raggiunto la soglia cognitiva necessaria a strategie decisionali complesse e a progetti di lunga ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pierluigi Licciardello
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Schiller inizia il percorso letterario come drammaturgo, con un teatro da cui [...] civilizzazione. Il ritorno ai Greci non può avvenire riprendendone i contenuti, ma ritornando alla loro forma armonica. Ma l’uomomoderno non può far altro che prestare le sue forme dall’antichità e Schiller afferma che, nel momento del godimento ...
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PANZA di Biumo, Giuseppe
Roberta Serpolli
PANZA di Biumo, Giuseppe. – Nacque il 23 marzo del 1923 a Milano da Ernesto – nominato conte di Biumo dal re d’Italia Vittorio Emanuele III nel 1940 – e da [...] s’imposero da allora alla sua attenzione «per la violenza con cui affrontano le contraddizioni e i problemi dell’uomomoderno, senza l’oppio delle estetiche e dei divertimenti intellettuali di molti pittori europei» (Panza, 1957, p. 13).
Tra il ...
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ROASENDA, Paolo
Federico Ruozzi
ROASENDA, Paolo (in religione Mariano da Torino). – Nacque il 22 maggio 1906 a Torino da Giovanni Battista, magistrato, e da Angela Rustichelli.
I genitori, entrambi [...] per i già troppi impegni. Nel novembre del 1959 padre Mariano diede vita infatti a un’altra rubrica: Chi è Gesù? L’uomomoderno alla ricerca di Cristo.
Il 21 marzo 1965 iniziò anche la collaborazione con il Radiocorriere TV, all’interno della rubrica ...
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Gangster film
Renato Venturelli
Genere cinematografico incentrato sulle imprese di criminali abituali, che svolgono attività illegali facendo ricorso a metodi violenti. Nel suo schema più tradizionale, [...] un genere vivo, capace di cogliere nuove dinamiche sociali, ma anche di porsi come persistente metafora della solitudine dell'uomomoderno davanti alla morte: e l'aspra violenza che lo caratterizza può essere di volta in volta testimonianza di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Fin dall’inizio del secolo lo stile modernista in poesia avvicina esperienze di diversa [...] il luogo adatto per far sorgere una nuova città, metafora dell’ansia di novità e di cambiamento dell’uomomoderno.
Tra le riprese moderniste della seconda parte del secolo, si segnala per l’Italia quella che riunisce intorno a Pasolini i componenti ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...