PELLOUX, Luigi Girolamo
Costanza D'Elia
PELLOUX, Luigi Girolamo. – Nacque a La Roche (oggi La Roche-sur-Foron), un piccolo centro nell’Alta Savoia, il 1° marzo 1839 da François-Joseph e Virginie Laffin.
Il [...] presentato come un avversario della conservazione: «L’opera del ministro Pelloux è nota. Salito al potere con fama di uomomoderno, d’uomo capace di affrontare le più alte idealità e di combattere per esse col più strenuo ardore, fu, dopo pochi mesi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Luigi Taparelli d’Azeglio
Giovanni Vian
Il gesuita Taparelli fu un protagonista di parte cattolica del periodo del Risorgimento. Egli ha svolto un ruolo decisivo sul piano della riflessione filosofico-giuridica [...] ’uscita dell’Esame critico degli ordini rappresentativi nella società moderna), come tipica del cattolicesimo intransigente e specularmente alternativa a quella dell’uomomoderno e della sua pretesa autonomia nella sfera dei comportamenti individuali ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Giacomo Luigi Ciamician
Franco Calascibetta
Giacomo Luigi Ciamician, chimico triestino di origine armene, nei primi decenni del 20° sec. fu più volte candidato al premio Nobel per la chimica. La sua [...] su quanto a lungo il carbone sarebbe stato disponibile per i bisogni dell’uomo era già stata posta da altri. Lo aveva fatto, per es., fosse figlia del carbon fossile, di cui l’uomomoderno si serviva in maniera crescente e con dissennata prodigalità ...
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esistenzialismo
Insieme di autori e di filosofie che, a partire soprattutto dagli anni Trenta del Novecento, sull’onda della riscoperta di Kierkegaard, hanno insistito sull’insensatezza, l’assurdo, il [...] vuoto che caratterizzano la condizione dell’uomomoderno e sulla «solitudine di fronte alla morte» in un mondo che, sia come ambiente naturale sia come società e realtà storica, è diventato a lui completamente estraneo o addirittura ostile.
Le ...
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cervello, evoluzione del
Daniela Ovadia
Anche il cervello, come ogni altro organo, è sottoposto alla pressione evolutiva secondo le leggi darwiniane. Lo studio dell’evoluzione del cervello nelle diverse [...] in Kenya, è un fossile famoso di H. ergaster: le proporzioni del cranio e del corpo sono simili a quelle dell’uomomoderno, così come il bacino stretto. Ciò significa che le donne di questa specie hanno bisogno di assistenza per partorire, quindi di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia della teologia del Novecento è caratterizzata dal confronto con una cultura [...] al concetto di demitizzazione, una modalità interpretativa che – svincolandosi dal rigido biblicismo di Barth – aiuti l’uomomoderno ad avvicinarsi al significato profondo dei testi sacri. In Paul Tillich – filosofo che, come Barth, è costretto ...
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Feticcio
Enrico Comba e Salomon Resnik
Il termine feticcio (dal portoghese feitiço, "artificiale", a sua volta derivato del latino facticius, "fabbricato, costruito", e dunque anche "falso, finto") [...] del linguaggio della filosofia, e quindi della ragione, si penetra in un 'rozzo feticismo'. Implacabilmente, Nietzsche mostra all'uomomoderno come la sua stessa ragione non sia altro che un feticcio, qualcosa di artificiale, di costruito, e quindi ...
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COSMO, Umberto
Albertina Vittoria
Proveniente da una famiglia di patrioti liberali, nacque a Vittorio Veneto (Treviso) il 5 giugno 1868 da Domenico e Angelina Cortuso. Dopo aver studiato nel seminario [...] movimento di riforma morale e intellettuale promosso in Italia da Benedetto Croce, il cui primo punto era questo, che l'uomomoderno può e deve vivere senza religione e s'intende senza religione rivelata o positiva o mitologica o come altrimenti si ...
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CONTI, Angelo
Marcello Carlino
Nacque a Roma da Vincenzo e da Agata Casali il 21 giugno 1860, in una famiglia di antica tradizione culturale originaria di Arpino.
Compì i primi studi nella allora capitale [...] lavoro per una monografia più ampia ed esauriente mai portata a termine, il C. giudicò Petrarca il primo uomomoderno, per la sensibilità della sua introspezione psicologica e per la trasfigurazione, spiritualistica ed eternante, da lui operata della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ezio Raimondi e Giuseppe Ledda
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La letteratura di un’epoca è una pluralità di modi o di lingue che non [...] del mondo come libro (liber naturae), che acquistano nel Seicento l’autorità di simboli esistenziali della storia dell’uomomoderno.
Nel loro intreccio complicato di peripezie e di conflitti, gli avvenimenti divengono le scene di un grandioso teatro ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...