Origini dell'uomo
Emiliano Bruner
Rispetto alle altre discipline scientifiche, l'antropologia presenta una rara anomalia, ovvero la completa circolarità tra osservato e osservatore. L'uomo è al tempo [...] ) tra queste due specie le forme neandertaliane si estinguono, con le ultime enclaves localizzate nella Spagna meridionale. L'uomomoderno raggiunge l'Oriente intorno ai 50.000 anni, il continente australiano intorno ai 40.000 anni e quello americano ...
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CAVOUR, Gustavo Benso marchese di
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 27 giugno 1806 da Michele e Adele de Sellon. Si formò sotto la guida della nonna Filippina de Sales, della madre e dei precettori [...] che il pensiero rosminiano segnasse l'avvio della ricostruzione di una filosofia cristiana capace di presentare all'uomomoderno, fornito di sottili strumenti dialettici e abituato a muovere costantemente dal dubbio cartesiano, un corpo di dottrine ...
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Olimpiadi estive: Atene 1896
Elio Trifari
Numero Olimpiade I
Data: 6 aprile-15 aprile
Nazioni partecipanti: 15
Numero atleti: 245 (245 uomini)
Discipline: Atletica, Ciclismo, Ginnastica, Lotta greco-romana, [...] il recupero degli ideali dell'antica Grecia come strumento per il ritorno alla natura nell'educazione globale dell'uomomoderno.
La ripresa degli studi sull'attività motoria offrì un ulteriore stimolo. Nel 1793 apparve il trattato Ginnastica per ...
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MICHELSTAEDTER, Carlo Raimondo (Ghedalia Ram). – Quarto e ultimo figlio di un’agiata famiglia di lingua italiana e di origini ebraiche ashkenazite (il nome indica la provenienza da Michelstadt, piccolo [...] . Essa si accompagna all’invito a decostruire nichilisticamente la credenza in valori stabili, compresi quelli che irretiscono l’uomomoderno nella logica del consumo e svuotano così il suo presente, differendolo nel passato o nel futuro: «Chi vuol ...
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Eutanasia
Corrado Manni e Renata Gaddini De Benedetti
Con il termine eutanasia (dal greco εὐθανασία, composto di εὖ, "bene", e dal tema di θάνατος, "morte", letteralmente "buona morte") si indica la [...] da un'obiettiva disamina delle principali motivazioni che le sottendono. La prima considerazione è di carattere antropologico. L'uomomoderno, specialmente nel mondo occidentale, è attualmente meno preparato ad affrontare il dolore e la morte. Le ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] , allo scopo di avere un elemento che possa funzionare da tema (esempi tutti da Internet, fonti varie):
(29) il male dell’uomomoderno è l’aver fatto della ricerca della felicità il proprio dio
(30) l’uscita dalla crisi passa attraverso il «fare Rete ...
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DE NOTARIS, Giuseppe
Fabio Garbari
Nacque a Milano il 18 apr. 1805, da Antonio e Teresa Tarello, in una nobile famiglia oriunda della Valle Intrasca.
Compiuti i primi studi a Milano, frequentò l'università [...] di indagini, ritenendolo addirittura spesso fonte di errori; il D. sottolineò invece la sempre maggiore necessità dell'uomomoderno di distaccarsi dallo studio superficiale delle cose per una ricerca più approfondita anche delle parti più riposte e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il fiorentino Giotto, erede e probabilmente allievo di Cimabue, porta a compimento [...] , intervallate da lunghi soggiorni in tutta Italia, dove viene chiamato come profeta di un nuovo stile imprescindibile per l’uomomoderno; anche in questo caso la critica, in mancanza di dati certi, organizza questo percorso in modi spesso assai ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nato pochi mesi prima di Shakespeare, morto violentemente (ucciso in una rissa di [...] . Un’ironia che viene accentuata nell’opposizione tra Faust e Mefistofele, quest’ultimo forse da considerarsi il vero uomomoderno, quando con malinconica sicurezza afferma che l’inferno è là dove noi siamo.
Christopher Marlowe
Prologo, parla il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il mito, cioè il racconto delle origini, che affonda le sue radici in epoche preistoriche, [...] greca di Sofocle e ripropone come strumento di analisi dell’uomomoderno, scisso, incompleto, nevrotico. L’Edipo di Freud va base di una visione luttuosa che corrisponde alla realtà caotica del moderno; o come Pavese, nella Luna e i falò (1950), ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...