ORVIETO
E. Lunghi
(Urbs Vetus, Οὐϱβίβεντον, Urbivieto nei docc. medievali)
Città dell'Umbria meridionale in prov. di Terni, posta su una rupe di natura tufacea, alla destra del fiume Paglia.
Urbanistica
Il [...] spostato in avanti di un ventennio. L'edificio, trasformato internamente in forme tardobarocche, era ad aula unica e da Toesca (1951) e identificato con Lorenzo Maitani per affinità stilistiche con i bronzi pagati a quest'ultimo e fusi durante ...
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CLASSICISMO
F. Pomarici
Il fenomeno del c. nell'arte medievale è una vicenda articolata e ricca di sfaccettature, che si snoda non solo all'insegna dell'alternanza fra sopravvivenze, recuperi, copie [...] il Calvo (Parigi, BN, lat. 2) e da altri codici affini, come i c.d. vangeli di Francesco II (Parigi, BN, 1), Torino 1984, pp. 113-167; id., Iconografia antica e sue trasformazioni durante il Medioevo, ivi, II, I generi e i temi ritrovati (Biblioteca ...
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L'ambiente urbano
Herbert Sukopp
(Institut für Ökologie Technische, Universität Berlin Berlino, Germania)
Gli ambienti creati dall'uomo includono un'ampia varietà di habitat, organismi e comunità. L'alterazione [...] sono soggette a un cambiamento continuo e riflettono le trasformazioni e gli sviluppi economici di una data regione. prima volta nel Brandeburgo orientale nel 1830. Le specie affini più vicine si ritrovano nell'America Settentrionale, dove peraltro ...
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CORNO
M.A. Lala Comneno
Si definisce c. la caratteristica sporgenza del capo di vari mammiferi ungulati (pl. le corna), il materiale cheratinoso osseo di cui questo è formato e, per estensione, ogni [...] e per fattura, i due reliquiari sono tipologicamente affini agli ostensori di cristallo o ai reliquiari a unite a codici anteriori al 1200, esse costituiscono probabilmente trasformazioni o integrazioni successive, come per es. la rilegatura del ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] come muri di nuovi edifici. La città gotica non nasce da una trasformazione di quella romanica, ma si sviluppa in un'area nuova, tra , Arch. Capitolare, I-II). Carte sciolte con decorazioni affini sono riemerse negli archivi di S. e di Norcia, a ...
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LUINI, Bernardino (Bernardino de Scapis)
Pietro Marani
Figlio di Giovanni Donato di Bernardo de Schapis, o Scapis, detto "Monlone", nacque a Dumenza, presso Luino, intorno agli anni 1481-82.
Il padre, [...] a Milano degli affreschi in casa Rabia raffiguranti le "Trasformazioni d'Ovidio et altre favole con belle e buone figure p. 45, dato che questo dipinto trasmette forti elementi affini al linguaggio di Marco Marziale, al quale era tradizionalmente ...
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CERESA (de' Ceresi), Carlo
Mina Gregori
Nacque il 20 genn. 1609 a San Giovanni Bianco, contrada Grabbia in Val Brembana (Bergamo) da Ambrogio e Caterina, benestanti, ivi trasferitisi dalla Valsassina [...] del personaggio, in qualità di podestà di Bergamo, è evidente l'affinità con lo Strozzi e con la ritrattistica veneziana, ciò che conferma esemplari dimostrano che il C. fu attento alle trasformazioni della pittura milanese, che nei decenni centrali ...
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MADRID
A. Franco Mata
(arabo Majrīṭ)
Città capitale della Spagna e capoluogo della provincia omonima, nella regione della Castiglia Nuova, M. sorge sulla meseta alle pendici meridionali della Sierra [...] medievale e l'attuale assetto di M. è il risultato delle trasformazioni urbanistiche attuate tra la fine del sec. 19° e i primi gioielli nasridi, tra i quali i due tesori stilisticamente affini provenienti da Mondéjar (Granada) e da Bentarique ( ...
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CAPPADOCIA
N. Thierry
(gr. Καππαδοϰία)
Regione della Turchia corrispondente, in senso storico e geografico, alla zona centrale dell'altopiano anatolico; dal punto di vista della produzione artistica [...] queste chiese consentono di classificare le decorazioni che sono loro affini: la chiesa vecchia di Tokalı, per es., si ricollega proprie pitture murali. La tecnica operativa subì poche trasformazioni nel corso dei secoli: si tratta essenzialmente di ...
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DI FAUSTO, Florestano
Giuseppe Miano
Nacque a Rocca Canterano (Roma) il 16 luglio 1890 da Demetrio e Bernardina Picconi. La sua formazione si svolse interamente a Roma: compì gli studi di architettura [...] alla cultura ed alla tradizione rodiese, talvolta affini, compiendo ibridazioni di stili più o meno il monastero, che venne ampliato, e gli annessi: il bar ristorante Romito fu trasformato dal D. in un albergo a tre piani (1961-66).
Il D. morì ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...