SCHMITT, Carl
Antonio Punzi
Filosofo del diritto tedesco, nato a Plettenberg (Westfalia) l'11 luglio 1888, morto ivi il 7 aprile 1985. Professore nelle università di Bonn, Colonia, Berlino, è stato [...] (1922, 1934; trad. it., Le categorie del politico: saggi di teoria politica, 1972) S. ha definito il sovrano come "colui che decide sullo non è da identificare con la sovranità formale della legge abbracciando piuttosto il concetto totale di ...
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NERVOSO, SISTEMA
Pasquale PASQUINI
Pericle PERALI
Giulio CHIARUGI
Michele MITOLO
Silvestro BAGLIONI
Mario CAMIS
Vittorio CHALLIOL
Massimiliano GORTAN
Primo DORELLO
Amedeo HERLITZKA
Onorino [...] può essere considerato funzione del cervelletto, cadono anche quelle teorie più recenti che traggono le loro origini dalle idee di fonazione; la mastazione e la deglutizione; il linguaggio formale (ricerca delle disartrie); il collo, allo stato di ...
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SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] del tutto trasformata sotto l'azione tecnica e formale della ceramica greca, che ne determina un -africana. Secondo l'Orsi, nell'ultima sistemazione della sua teoria, codesti Siculi-Sicani avrebbero elaborato la loro caratteristica civiltà eneolitica ...
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SVIZZERA (A. T., 20-21)
Mario SALFI
Anna Maria RATTI
Claudia MERLO
Fabrizio CORTESI
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Delio CANTIMORI
Luigi CHATRIAN
Otto TSCHUMI
Ernesto GAGLIARDI
Arthur HABERLANDT
Paul GEIGER
Rudolf KAUFMANN
Giuseppe [...] il Barocco è contrassegnato, per una parte, da uno sforzo di ripulitura formale e da uno sfoggio di eleganze verbali nella maniera di Opitz e di XVI con L. Herpol e C. Sebastiani. La teoria musicale in questo tempo trova il suo più significativo ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] occorre non dimenticare che tale continuità è sostanziale, e non formale; che anzi, per quanto riguarda l'aspetto esterno, l nazione la civiltà occidentale, staecandosi anche, almeno in teoria, dalla religione islamica, e ripudiando perciò l'istituto ...
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SVEZIA (sved. Sverige o Sverge, in antico svedese [nel sec. XIII] Svearicke, cioè "Svearnas Rike [stato degli Svedesi]". Il nome appare per la prima volta in Beovulfo nella forma Swiorice; A. T., 61-62; [...] femm. nel "genere comune". Sussiste, ma non in tutti i nomi, la distinzione formale tra sing. e plur. espressa da desinenze (plur. -or, -ar, - questa legge è di un'epoca nella quale la teoria della repressione dominava la legislazione penale. Ma nel ...
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È il più vasto dei Dominions autonomi dell'Impero Britannico. Il nome è derivato da errata interpretazione del vocabolo indiano canada o canata ("capanne"), che i primi esploratori scambiarono per un toponimo. [...] sviluppato in modo empirico, sotto la pressione dei bisogni del momento, anziché fondarsi su una teoria speculativa o su un atto formale del Parlamento imperiale. Ciò appariva manifesto nella conferenza della pace (1919), quando il Canada riusciva ...
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(App. V, 1, p. 336)
Nuove strategie
di Giovanna Mencarelli
I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e nelle scelte della pubblica amministrazione, [...] b. c. che avevano già ottenuto un riconoscimento formale "come testimonianze materiali aventi valore di civiltà" nella e restauro del libro, Roma 1993.
C. Brandi, Il restauro. Teoria e pratica, a cura di M. Cordaro, Roma 1994.
Preservation of ...
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In ogni epoca - secondo gli usi o i costumi dei popoli e in relazione al grado di civiltà raggiunta - si sono compiuti atti di previdenza e si è provveduto a bisogni futuri ed eventuali; ma molti secoli [...] - come è nella pratica costante - un contratto formale per volontà delle parti. In tale ipotesi, è
Con lo svilupparsi dell'industria e con l'affermazione delle nuove teorie sul rischio professionale, e dopo lunghi e infruttuosi conati legislativi, ...
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Raccolta libraria, ordinata e custodita, con opportuni cataloghi, a determinati scopi di cultura; distinta perciò dal deposito, dall'emporio, dalla bottega di libri, con o senza ordine riuniti ad altro [...] che l'uso delle biblioteche doveva essere assai libero e punto formale. Quel passo mostra che il dotto metteva lui stesso le mani p. es. nella Civica di Danzica), ed è sancito in teoria dal mantovano Angelo Pietra (1586). Al principio del Seicento la ...
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formalismo
s. m. [der. di formale1]. – 1. Attaccamento alla forma esteriore, per cui si trascura o si dà minore importanza a ciò che è sostanziale ed essenziale; rigorosa osservanza delle norme, dei regolamenti, o in genere delle formalità...
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...