Ramo delle scienze biologiche che ha per oggetto lo studio dei microrganismi, esseri viventi con dimensioni inferiori al millimetro, la cui osservazione richiede l’uso del microscopio ottico. I microrganismi [...] gli uccelli, ma che può infettare anche altri animali e l’uomo. Esistono inoltre malattie degenerative del sistemanervosocentrale, che colpiscono diverse specie animali, i cui agenti patogeni sono i prioni (➔ encefalopatia). Talvolta gli agenti ...
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Elemento chimico bivalente di numero atomico 12, peso atomico 24,312, simbolo Mg, del 2° gruppo del sistema periodico.
Chimica
Generalità
È noto fin dal 1808, quando H. Davy ne descrisse la preparazione [...] a un’alterazione della trasmissione neuromuscolare. Gli ioni m. sono farmacologicamente attivi nel deprimere il sistemanervosocentrale e periferico. Questi effetti sono controbilanciati dall’azione del calcio.
Farmaceutica
Il carbonato, l’ossido ...
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Sostanza che veicola le informazioni neuronali attraverso la trasmissione sinaptica.
Modalità di liberazione
I n. sono sintetizzati nel citoplasma neuronale partendo da precursori molto comuni, disponibili [...] il 5-HT3 è invece un canale ionico.
Gli amminoacidi costituiscono una famiglia di n. che è tra le più presenti nel sistemanervosocentrale; essi si suddividono in amminoacidi inibitori, come il GABA e la glicina, e in amminoacidi eccitatori, come il ...
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Biologia e medicina
Catena gangliare ventrale
Serie di gangli nervosi (un paio per ogni segmento) che si trovano nelle regioni ventrali degli Anellidi e degli Artropodi e costituiscono il sistemanervoso [...] centrale in questi gruppi; è collegata per mezzo di un cingolo periesofageo ai gangli sopraesofagei, che hanno posizione dorsale dei suoi punti siano univocamente determinate, costituendo pertanto un sistema a un solo grado di libertà. Una catena del ...
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Istologo e patologo italiano (Corteno, Brescia, 1843 - Pavia 1926). Figlio di un medico, studiò medicina a Pavia ed ebbe tra i suoi maestri B. Paninza ed E. Dehl. Dopo la laurea (1865), entrò [...] da un presupposto olistico accettato da G., cioè da un'idea-guida secondo cui il sistemanervosocentrale ha una struttura reticolare e trasmette l'impulso nervoso con un'azione d'insieme, fu criticata dall'istologo spagnolo S. Ramón y Cajal. Questi ...
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Geni che controllano lo sviluppo. In Drosophila melanogaster l’attività dei prodotti dei geni della segmentazione divide l’embrione precoce, o blastoderma, in una serie di unità lineari simili (unità metameriche); [...] non è evidente nell’adulto, ma si può individuare nell’embrione analizzando il modo in cui le fibre nervose si originano dal sistemanervosocentrale, la formazione degli archi branchiali nella testa e l’organizzazione delle masse muscolari. I geni o ...
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(o feromone) Sostanza chimica prodotta ed escreta da un animale, che determina, in un altro animale della stessa specie che viene a contatto con essa, una specifica modificazione fisiologica e/o di comportamento. [...] ambiente esterno, influenzando lo stato fisiologico dei conspecifici. Essi possono agire: a) direttamente sul sistemanervosocentrale determinando un’immediata modificazione del comportamento (ferormoni scatenanti o releasers); b) alterando lo stato ...
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Veleno usato dagli indigeni dell’alta Amazzonia e dell’Orinoco per avvelenare frecce e dardi per cerbottana. È ricavato da varie specie di piante delle famiglie Loganiacee e Menispermacee pestandone la [...] sulla conduzione neuromuscolare, di azione competitiva nei riguardi dell’acetilcolina e di trascurabili effetti sul sistemanervosocentrale. Fra i composti semisintetici, importanti quelli ottenuti trasformando la d-tubocurarina nel suo etere di ...
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Sostanza costituita per il 70-80% da lipidi e per il 20-30% da proteine, che riveste come una guaina le fibre nervose, con funzione protettiva e isolante della conduzione dello stimolo nervoso tra cilindrassi [...] ; l’encefalitogena, con peso molecolare 18.000 e formata da una sola catena polipeptidica, è caratteristica del sistemanervosocentrale, se inoculata in animali da esperimento, provoca la formazione di anticorpi che causano paralisi alle estremità e ...
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Alcaloide (anche detto eserina), principio attivo di Physostigma venenosum (fava del Calabar). Cristalli incolori, otticamente attivi, velenosi, poco solubili in acqua, solubili in alcol, etere, nei grassi; [...] forma di salicilato e di solfato, per la cura del glaucoma, in varie forme di atonia intestinale e in certe malattie neuromuscolari. L’avvelenamento da f. può essere anche letale, per depressione del sistemanervosocentrale e spasmo bronchiale. ...
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nervoso
nervóso agg. [dal lat. nervosus «muscoloso, vigoroso», der. di nervus: v. nervo]. – 1. a. Che è proprio dei nervi o si riferisce ai nervi. In anatomia: sistema n., complesso di organi che, collegando le varie parti dell’organismo e...
centrale
agg. e s. f. [dal lat. centralis, der. di centrum «centro»; l’uso sostantivato si ha per ellissi di sede, officina e sim.]. – 1. agg. a. Del centro, che costituisce il centro: punto, parte, idea, problema centrale. b. In geografia,...