LAMI, Giovanni
Maria Pia Paoli
Nacque a Santa Croce sull'Arno l'8 nov. 1697 da Benedetto e da Chiara Stella Baldacci. Il padre, proveniente da un'agiata famiglia di commercianti di carni e di proprietari [...] stima fondato sulla reciproca adesione al razionalismo cartesiano e all'impiego delle cosiddette "scienze ausiliarie e di Violante di Baviera aveva fatto un punto di riferimento privilegiato.
Oberato dall'attività di autore, redattore, stampatore e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il termine “estetica” nasce nel 1735 con il filosofo Alexander Gottlieb Baumgarten, seguace [...] confuso di “fantasia”, segnala, con le sue critiche a Cartesio, che il razionalismo ha costruito un’idea di scienza che esclude che la connessione tra il sentimento e il giudizio non si riferisce mai all’oggettività della natura o dell’arte, bensì a ...
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Persona
Angela Ales Bello
Sul piano filosofico il concetto di persona è stato inteso in tre fondamentali accezioni che si sono succedute nel tempo: come sostanza primaria e indivisibile, composta di [...] come autorelazione dell'individuo, secondo il modello cartesiano e l'interpretazione idealistica che identificano la la psicologia è una scienza che analizza la psiche, quindi, in riferimento a quanto si è detto, solo un aspetto dell'essere umano ...
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GIMMA, Giacinto
Cesare Preti
Nacque a Bari il 12 marzo 1668 da Giovanni e Antonia Catalano. Di origini modeste - il padre era calzolaio - perse la madre e due sorelle quando era ancora in giovane età, [...] personalità di prestigio, tra le quali F. Redi. Il particolare, riferito dal Maurodinoia (Breve ristretto…, p. 362), potrebbe indicare una qualche fabulosis, De fabulosis animalibus), è schiettamente cartesiano, e proclama il rifiuto delle "cause ...
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La scuola romana di filosofia
Cecilia Castellani
Il legame con Gentile
In due principali significati la scuola romana di filosofia si legò a Gentile.
In primo luogo essa coincise con la nascita della [...] Gentile fu così anche per la prima volta menzionata, con riferimento al suo più rigoroso ambito istituzionale (B. Varisco, Vent sia medievale, la cui crisi egli individuava nel mondo cartesiano che veniva così anch’esso a costituire un momento ...
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La filosofia dell’evidenza tra Husserl e Gentile
Jonathan Salina
Nonostante le accuse di arretratezza mosse al pensiero gentiliano nel corso del Novecento, non sono mancati alcuni interpreti i quali, [...] , in alcuni scritti pubblicati dagli anni Venti in poi, si riferiva, più o meno esplicitamente, a un’affinità di principio dell’ potuto negare. La strumentale ripresa husserliana del ‘dubbio cartesiano’ al fine di vagliare con sicurezza il valore di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La diffusione del fenomeno della nuova spiritualità non è prerogativa del nostro tempo. [...] razionale, compì la sua personale parabola dal rigore cartesiano allo spiritismo dopo la perdita di una persona Upanishad o della Bibbia. Sia la religione che la magia fanno riferimento a una realtà nascosta e occulta che un giorno sarà svelata ( ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La nascita della matematica moderna: 1600-1700
Enrico Giusti
La nascita della matematica moderna: 1600-1700
Costringere un movimento storico nell'ambito [...] della geometria classica e dall'altra che servisse da riferimento per gli sviluppi ulteriori. Questo passaggio dal particolare al all'ignoranza degli Antichi, si direbbe: quest'uomo è cartesiano. Se credesse alle monadi, si direbbe: è leibniziano. Ma ...
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Giurisdizionalismo
RRaffaele Ajello
Georges De Lagarde, per descrivere i "Prodromi dello Stato moderno", ha tracciato il profilo di cinque diversi modelli secondo cui si sviluppò l'organizzazione delle [...] Filippo IV il Bello. Ebbe, invece, come punto di riferimento l'esempio rappresentato da Giacomo I. Quel re incarnava per il pensiero del filosofo olandese influì largamente sia sul cartesiano D'Andrea, sia sull'anticartesiano Vico.
Nel Mezzogiorno ...
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CARAMUEL LOBKOWICZ, Juan (Giovanni)
Augusto De Ferrari
Nacque a Madrid il 23 maggio 1606 da Lorenzo e da Caterina Frisse Lobkowicz, discendente da una famiglia imparentata con la casa reale danese e [...] posizione filosofica, del rapporto col pensiero cartesiano (soprattutto nel periodo napoletano) e dell e piena di cose indigeste; ed è ancora del 1862 un riferimento critico nell'introduzione ai Lavori e progetti di valenti architetti moderni (Milano ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
riferimento
riferiménto s. m. [der. di riferire2]. – La azione di riferire, il fatto di venire riferito, e il modo o il mezzo stesso con cui si attuano, soprattutto nei seguenti sign. e usi: 1. Rimando, rinvio a persona o a cosa diversa, ad...