BUCCELLATI, Antonio
Mario Caravale
Nacque a Milano il 22maggio 1831 da Luigi e da Marianna Vigoni. Dopo aver studiato nei ginnasi cittadini di S. Alessandro e di S. Marta e poi nel collegio di Gorla [...] IX (1876), pp. 565-582.
D'altro canto prendeva viva parte alla polemica in corso tra la scuola classica e quella positivista, negando ogni valore ai principali assunti di quest'ultima. In Il concetto scientifico della pena, in Riv. penale, s. 1, VI ...
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Trasformismo
Giovanni Sabbatucci
Il trasformismo 'storico'
Il termine trasformismo entrò nel linguaggio politico italiano tra la fine del 1882 e l'inizio del 1883 per definire, con chiaro intento polemico, [...] nelle intenzioni del suo principale promotore, essa si iscrivesse in una logica come pure in una cultura di segno positivista e moderatamente progressista.
L'accenno di Depretis alla 'trasformazione' non solo alludeva a una tendenza ormai in atto da ...
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IPPARCO di Nicea
Giorgio Diaz de Santillana
Astronomo greco. Di lui si sa soltanto che nacque a Nicea in Bitinia, visse qualche tempo ad Alessandria, ma svolse la sua maggiore attività a Rodi. Osservò [...] guida, I. non poteva che dedicarsi a epurare e perfezionare il sistema geometrico. Il suo rigorismo è quello del puro positivista. Coi dati raccolti poté stabilire in modo soddisfacente la teoria del Sole e fissarne la linea degli apsidi. Della Luna ...
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LOMBROSO, Cesare (Ezechia Marco, detto Cesare)
Giuseppe Armocida
Terzo dei sei figli di Aronne e di Zefora Levi, nacque a Verona il 6 nov. 1835, in una famiglia israelita di stretta osservanza religiosa, [...] , XCIX (1975), pp. 11-50; L. Bulferetti, C. L., Torino 1975; J.L. Peset - M. Peset, L. y la escuela positivista italiana, Madrid 1975; G. Colombo, La scienza infelice, il Museo di antropologia criminale di C. L., Torino 1975; L. Bonuzzi, Economia ...
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Attualità dell’archeologia urbana
Mario Manieri Elia
La gestione degli assetti architettonici e urbanistici nella città moderna e, particolarmente, nelle città del bacino del Mediterraneo, deve fare [...] . Ci si è spostati di fatto, con un vero e proprio salto epistemologico, da una visione idealistico-positivista di tipo statico, categoriale e concisamente selettivo – secondo una mentalità che potremmo definire tipicamente latina – all’idea ...
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Devianza
Stanley Cohen
Introduzione: il problema della definizione
A differenza di molti concetti della sociologia ('status', 'società', 'classe sociale') e delle scienze sociali in genere ('povertà', [...] (v. Donzelot, 1977), separato dal sistema politico.
La devianza criminale, per esempio, doveva essere spiegata dalla criminologia positivista, che 'sottraeva' il soggetto del crimine alle competenze dello Stato (v. Matza, 1964). Tutto ciò non impedì ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il socialismo giuridico e il solidarismo
Monica Stronati
Socialismo giuridico e solidarismo rappresentano due ambiti tematici complessi e strettamente connessi i quali presentano profili di autonomia [...] solidarismo», Vivante si sentiva «portato a valorizzare la totalità della vita sociale», così come dall'«adesione al positivismo filosofico [traeva] la ripugnanza per ogni castello di forme astratte e l'esigenza di verificare il mondo giuridico ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Diritto canonico e diritto ecclesiastico
Carlo Fantappiè
Nella tradizione culturale e nell’ordinamento universitario del nostro Paese, dall’Unità fino a oggi, diritto canonico e diritto ecclesiastico [...] da parte di Ruffini e di Francesco Scaduto (1858-1942). Essi divergono sull’impostazione metodologica (storicista o positivista, secondo che il diritto ecclesiastico sia considerato come il risultato di un’evoluzione storica secolare che si afferma ...
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Antropologia
Gabriella Spedini
L'antropologia (dal greco ἄνθρωπος, "uomo", e λόγος, "discorso, studio"), è, in generale, la disciplina che studia l'essere umano, considerato sia come soggetto o individuo, [...] Italia. Il merito di aver introdotto l'antropologia naturalistica in Italia si deve a due grandi esponenti della cultura positivista della seconda metà dell'Ottocento: P. Mantegazza, a Firenze, e G. Sergi, a Roma. Pur essendo di formazione culturale ...
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CENA, Giovanni
Piero Craveri
Nacque a Montanaro (Torino) il 12 gennaio del 1870, in una famiglia povera, da Gioanni, tessitore, e Maddalena Biletta, giornaliera agricola; numerosi i fratelli. La miseria [...] e A. Pastore, dal quale ultimo, con cui fu particolarmente legato, trasse una certa confidenza con la cultura positivista, quella razionale fiducia per il progresso della tecnica, per il futuro dell'organizzazione sociale, che sempre temperarono la ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...