SCALA (fr. escalier; sp. escalera; ted. Treppe; ingl. staircase)
Guglielmo DE ANCELIS D'OSSAT
Gino BURO
Architettura. - Le scale sono composte da rampe di gradini comunemente intercalate da ripiani [...] ma per larghezze superiori a m. 1,20 la soletta è portata nel suo lato interno da una trave elicoidale.
Sul piano pozzo) per la prima volta usate dai Romani (Pantheon, tempio di Venere e Roma). Nel sec. IV (terme di Diocleziano, Basilica di Massenzio ...
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TIZIANO, Vecellio
Adolfo Venturi
Pittore, nato presumibilmente tra il 1488 e il 1490 a Pieve di Cadore, morto nel 1576 a Venezia. Fu condotto novenne a Venezia per impararvi l'arte, nella bottega di [...] celeste, in atto d'intercedere per la reale famiglia. Aveva T. portato con sé ad Augusta un Ecce Homo, e, nel 1554, vi mandò sé e di tutta la pittura veneziana contemporanea.
La Festa di Venere (Museo del Prado a Madrid, 1518), il Baccanale (ivi, ...
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FORI
Giuseppe Lugli
Per il concetto di foro, le sue specie e i suoi usi vedi foro. Qui la trattazione si limita alla descrizione di Fori di Roma.
Il Foro Romano.
La tradizione fa risalire la fondazione [...] soprattutto di grano, vino e olio. La merce, conservata in appositi magazzini (horrea) in varie parti della città, venivaportata sempre fresca e in piccole quantità nel foro, cioè in un luogo centrale, dove i prodotti potessero essere distribuiti ...
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PORTICO (lat. porticus; gr. στοά)
Giacomo GUIDI
Bruno Maria APOLLONJ
Edificio, in generale, di forma rettangolare, generalmente molto allungata, che, almeno dalla parte di uno dei lati lunghi, si [...] peribolo a sé, formato da porticati; così il tempio di Venere a Roma nel Foro romano, fondato da Adriano; il santuario vi si trovavano: così la porticus fabaria (non lungi dalla porta Trigemina) e la porticus margaritaria (nei pressi del Foro Boario), ...
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PIETRE DURE
Filippo Rossi
. Quasi in ogni epoca della storia dell'arte e presso ogni civiltà le pietre dure ebbero, accanto alle materie più consuete, un impiego variamente frequente a seconda della [...] Uffizî; dei primi del '600 è quella con la veduta del porto di Livorno e molte altre per cui fornirono disegni anche il S. Vincenzo); Francesco II d'Este vi fece a tale scopo venire il veronese Benedetto Corberelli. Anche il sec. XVIII, nel quale ...
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STRUVE
Luigi Carnera
Famiglia oriunda dal Holstein, che diede, per cinque consecutive generazioni, astronomi di grandissimo valore, e, per un secolo, direttori ai maggiori osservatorî del mondo.
Friedrich [...] Allo strumento dei passaggi di Dollond iniziò e portò a termine rapidamente una serie di determinazioni di astronomica recandosi nella Siberia orientale per osservare il passaggio di Venere. Finiti gli studî universitarî, pur essendo stato già ...
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PORO (A. T., 27-28-29)
Giuseppe Isnardi
Nel senso più ampio si dà questo nome (dal greco πόρος, "passaggio, valico") all'intero massiccio di rocce cristalline, in prevalenza granitiche, a superficie [...] . La viabilità è buona; la statale Napoli-Reggio percorre la parte orientale dell'altopiano, una ferrovia complementare congiunge Porto S. Venere (sulla costiera N., bassa e in avanzamento fra Briatico e Pizzo, alternata di bassi promontorî e strisce ...
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GAZELLE
Elio Migliorini
. Dalla corvetta da guerra germanica Gazelle che negli anni 1874-76 ha compiuto un viaggio intorno al globo al comando del capitano barone G. von Schleinitz, sotto la direzione [...] astronomica all'isola Kerguelen per ossen. are il passaggio di Venere sul Sole che si sarebbe verificato il 9 dicembre 1875 e dal 2 al 7 settembre visitò la regione dove il Congo porta al mare le sue acque, quindi proseguì per la Città del Capo ...
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TICHE (gr. τύχη, da τυγχάνει "accade")
Nicola Turchi
È la personificazione di quel potere che determina l'accader delle cose all'infuori della cooperazione dell'uomo, cui talora può apparire cieco o [...] credenze astrologiche durante l'epoca ellenistica e imperiale portò a identificare Daimon e Tiche, rispettivamente con il e astrologicamente interpretata come i due pianeti di Giove e di Venere, anche la Tiche venne concepita come duplice (τύχαι) e ...
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SICCA Veneria (Sicca Veneria)
Pietro Romanelli
Città dell'Africa proconsolare, nel sito dell'odierna el Kef in Tunisia.
Centro indigeno, posto sul pendio ripido di un colle, in mezzo ad ampie pianure [...] 27 a. C., vi dedusse una colonia di veterani: da allora portò il nome di Colonia Iulia Veneria Cirta Nova Sicca: che il si praticava di una divinità femminile che i Romani assimilarono a Venere. Solino afferma che la dea era la stessa che si adorava ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...