SANSEVERINO, Ferrante
Luca Addante
– Nacque il 18 gennaio 1507 a Napoli, da Roberto – principe di Salerno, conte di Marsico e signore d’altri feudi – e da Marina d’Aragona, dei duchi di Villahermosa, [...] corte del principe di Salerno il filosofo e giurista Scipione Capece, valdesiano tra i più radicali sostenendo posizioni panteistiche e materialiste.
La prossimità di Sanseverino ai valdesiani contribuì sicuramente a peggiorare i suoi rapporti con le ...
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COMI, Girolamo
Madga Vigilante
Nacque a Casamassella (Lecce) il 23 nov. 1890, da Giuseppe e da Costanza de Viti de Marco. La famiglia paterna vantava il titolo baronale di Lucugnano (Lecce), dove possedeva [...] apparso in Nuova Antologia (1° ag. 1928, p. 294). In queste prime prove, il C. esprime i suoi "stati d'animo panteistici e panici", pervasi da una "terrestre ebbrezza", con moduli stilistici nei quali è evidente la lezione del simbolismo francese da ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il termine analogia indica in genere una relazione tra più cose, aventi in comune qualche [...] di tale rapporto, esplicitandolo sotto questo o quell’altro profilo.
Tommaso evita così, da un lato, possibili letture panteistiche; dall’altro, rielabora sottilmente la teologia boeziana della forma essendi e della distinzione tra quo est e quod est ...
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Alberto Magno (Alberto de la Magna, Alberto di Cologna, Alberto)
Eugenio Massa
Filosofo (nato a Lauingen tra il 1193 e il 1206; morto a Colonia nel 1280); studiò a Padova, dove si fece domenicano nel [...] 2) e nel preferire il linguaggio dell'emanazione (" fluxus ", " processio ", " emanatio formae a primo fonte "), ma privo d'implicanze panteistiche (" quidam dixerunt omnia esse unum, et quod diffusio primi in omnibus est esse eorum ", ibid. 5).
Il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’occasionalismo si contraddistingue per il modo di intendere il rapporto tra anima e [...] attacca la tesi dell’impossibilità della creazione, vista come passaggio decisivo che conduce il filosofo olandese a posizioni panteistiche. L’esistenza dell’essere infinito non esclude il concetto di creazione: contraddittorio è semmai pensare che a ...
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Con questo nome s'intende quel complesso di miti, di teorie che ogni popolo ha elaborato nelle fasi successive della sua cultura, per rendersi ragione dell'origine dell'universo.
I miti cosmogonici.
Le [...] il vento, da cui viene il fuoco, ecc.
Queste le varie concezioni upanisadiche dell'origine del mondo, concezioni del tutto panteistiche, come quelle secondo le quali "il primo principio, dopo aver creato le cose, entrò in esse, così che esso è ...
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SIRI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Giuseppe FURLANI
Giuseppe RICCIOTTI
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La parola Siri è talvolta usata a indicare la popolazione della Siria dopo la conquista araba e l'islamizzazione del paese, sino [...] Compose anche numerose omilie.
Contemporaneo di Filosseno fu Stefano bar Ṣudhaylē, eretico perché professò dottrine spiccatamente panteistiche. Un ardente avversario dei nestoriani fu Simeone dì Bēth Arshām, morto a Costantinopoli nel 548. Abilissimo ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] tutto, usciva dalla scena dell’Italia moderna portandosi dietro i suoi umanisti e la loro idea di religione.
Proposte panteistiche e magiche
La riforma che si affermò in Italia andò in direzione opposta a quella indicata dai teorici della religione ...
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Spinoza nella storiografia filosofica e nell’attualismo di Gentile
Francesco Cerrato
Soltanto nel 19° sec. la filosofia di Baruch Spinoza viene definitivamente inclusa nel canone filosofico europeo. [...] allo studio della filosofia (1839-1840). Pur cogliendovi l’esito più pericoloso del cartesianesimo per le conclusioni panteistiche alle quali giunge, Gioberti individua nello spinozismo una «profondità e una forza di ingegno non ordinaria ...
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L'Ottocento: biologia. Da Lamarck a Darwin
Antonello La Vergata
Da Lamarck a Darwin
Jean-Baptiste Lamarck
La prima teoria compiuta dell'evoluzione fu formulata da Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829). [...] elettorali molti teologi, ma anche numerosi scienziati, temevano infatti la diffusione di dottrine naturalistiche o, peggio, panteistiche e materialistiche. In un'epoca di agitazioni sociali l'evoluzione veniva associata al libero pensiero, al ...
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panteista
s. m. e f. [dall’ingl. pantheist (comp. del gr. πᾶν «tutto» e ϑεός «dio»), termine coniato nel 1705 dal teologo irland. J. Toland] (pl. m. -i). – Seguace del panteismo. Anche agg., con il sign. di panteistico.
panteistico
panteìstico agg. [der. di panteismo, panteista] (pl. m. -ci). – Che concerne il panteismo o ha carattere di panteismo: concezioni p.; corrente, tendenza p.; religione p.; un amore p. della natura. ◆ Avv. panteisticaménte, secondo...