Anatomia e medicina
Organo di senso per la ricezione degli stimoli luminosi, che vengono trasmessi ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive.
Anatomia comparata
Invertebrati
Molti Invertebrati [...] Alla potenza dello sguardo si legano le credenze nel malocchio contro il quale molti popoli ricorrono ad amuleti in forma di occhio.
Tecnica
O. di biella
Cerniera del piede di biella, in cui è alloggiato lo spinotto.
O. magico
Indicatore ottico di ...
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Astronomia
Macchie solari
Regioni relativamente oscure della superficie solare (➔ fotosfera). Sono l’unica manifestazione dell’attività solare osservabile, in condizioni favorevoli, anche a occhio nudo. [...] da strutture morfologicamente diverse. Vengono interpretate come adattamento alla predazione in base a 2 ipotesi: simulando l’occhio di un vertebrato, servono a intimidire l’eventuale predatore; servono a deviare gli attacchi del predatore verso ...
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Studio degli effetti delle radiazioni luminose sui sistemi biologici. Sono comprese nel campo di studio della f. le radiazioni elettromagnetiche normalmente percepite dall’occhio umano, di lunghezza d’onda [...] che va da circa 7000 Å a circa 4000 Å e le radiazioni ultraviolette (da 4000 a 100 Å). Pertanto il campo d’indagine della f. si estende a quasi tutte le radiazioni eccitanti (ossia quelle che determinano ...
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Anatomia
Il complesso dei peli del bordo delle palpebre. Le c. s’impiantano in duplice o triplice ordine, sul margine libero delle palpebre, concorrendo alla protezione dell’occhio: quelle della palpebra [...] superiore, rivolte dapprima verso il basso e quindi ricurve lievemente verso l’alto, vengono a combaciare, alla chiusura, con quelle inferiori che descrivono una curva in senso opposto. Attorno al punto ...
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Sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa composizione spettrale ( c. soggettivo) e la luce stessa ( c. oggettivo), costituita da radiazioni elettromagnetiche di determinate [...] elettromagnetiche, la cui lunghezza d’onda λ è compresa tra 0,4 μm circa e 0,75 μm circa, danno luogo nell’occhio umano a una particolare sensazione di c. (colore c. semplici oggettivi). I c. semplici oggettivi sono infiniti, stante la continuità con ...
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PARLATORE, Filippo
Fausto Barbagli
– Nacque a Palermo l’8 agosto 1816 da Pietro e Marianna Castelli. Dopo essersi orientato agli studi filosofici, si dedicò alla medicina, con particolare interesse [...] con un compagno di studi, numerose osservazioni sulla membrana di Jacob, che pubblicò nell’opuscolo Sopra una membrana sierosa dell’occhio (Palermo 1834, con Luigi Nicoletti). Conseguì la laurea in medicina nel 1834 e alla fine dello stesso anno fu ...
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Erudito e naturalista, nato a Roma il 7 gennaio 1638, morto ivi il 30 marzo 1725. Nella Compagnia di Gesù alla quale apparteneva, fu notaio della casa professa, prefetto della biblioteca del Collegio Romano, [...] alla morte.
Delle sue pubblicazioni due interessano soprattutto la storia della zoologia e della botanica: Ricreazione dell'occhio et della mente nell'osservazione delle chiocciole, ecc., Roma 1681 (ripubblicata in latino: Recreatio mentis et oculi ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] delle varie parti od organi visibili dall’esterno; la m. interna, o anatomia, indaga la struttura interna, sia ad occhio nudo (anatomia macroscopica) sia con il microscopio (anatomia microscopica). L’istologia e la citologia studiano i tessuti e le ...
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Medico e botanico (L'Aia 1638 - Amsterdam 1731). Conseguito il dottorato in medicina a Leida nel 1664 e pubblicato uno studio sulle valvole dei vasi linfatici (1665), divenne lettore di chirurgia [...] e nel 1685 professore di botanica. R. deve la sua fama ad alcune descrizioni anatomiche (la lamina coriocapillare dell'occhio, o lamina Ruyschii, i vasi linfatici, le arterie bronchiali, ecc.), alla sua tecnica di imbalsamazione e di preservazione ...
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Albero (Pyrus communis), della famiglia Rosacee Pomoidee, coltivato per il suo frutto (pera; v. tabb. a, b, c). È un albero alto fino a 12 m, con foglie ovate alternate, provvisto di rami specializzati [...] a 2 semi ciascuna, di forma tipica (piriforme), più o meno allungato, con residuo di calice all’estremità (calicetto, occhio), verde o giallo, chiazzato di rosso o più o meno rugginoso, con polpa fondente oppure croccante nella quale sono presenti ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...