PORFIRIO (Πορϕύριος, Porphyrius) di Tiro
Guido Calogero
Pensatore greco, nato il 232 o 233 d. C., morto, pare a Roma, sul principio del sec. IV. Dal 262 o 263 scolaro di Plotino a Roma, divenne il più [...] peso sia in quanto manifesta il decisivo intento (già del resto chiaritosi nel platonismo medio) della scuola platonico-neoplatonica di accogliere nel proprio sistema anche gli elementi più solidi dell'aristotelismo, sia in quanto costituisce la base ...
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al-Fārā ́bī, Abū Naṣr Muḥammad (latinizz. Alfarabius) Filosofo musulmano (Wāsīǵ, nel territorio di Fārāb, Turchestan, 870 ca
Damasco 950). Fu detto il secondo maestro, dopo Aristotele, per l’autorità [...] del linguaggio. Fra le altre sue opere, alcune (L’armonia tra Platone e Aristotele) sono consacrate all’idea, già neoplatonica, dell’accordo o armonia tra il pensiero di Platone e quello di Aristotele, anche in vista della ricerca della felicità ...
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Paolo il Persiano
Filosofo (6° sec.). Operò alla corte di Khusraw Anūsharwan (che regnò dal 531 al 579). Membro attivo della Chiesa nestoriana all’epoca del patriarca Ezechiele, si sarebbe poi convertito [...] poi in siriaco). Le fonti registrano anche una Introduzione alla filosofia di Aristotele. Influenzato dalla tradizione neoplatonica, P. ne trasmise al mondo arabo alcuni motivi epistemologici fondamentali: la sua importante classificazione delle ...
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Ateniese del 1º sec., che s. Paolo (Atti 17, 34) converte con il discorso all'Areopago; identificato, dal 9º sec., con Dionigi di Parigi. n Sotto il nome di D. l'Areopagita (la prima attribuzione in questo [...] sacro della Chiesa corrispondente all'ordine angelico). L'opera di D. rappresenta nel suo complesso la confluenza di motivi neoplatonici nel corpo della teologia cristiana, sì da esaltarne il carattere mistico-speculativo: D. fa propria la teoria ...
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Alberto Magno (Alberto de la Magna, Alberto di Cologna, Alberto)
Eugenio Massa
Filosofo (nato a Lauingen tra il 1193 e il 1206; morto a Colonia nel 1280); studiò a Padova, dove si fece domenicano nel [...] nona sfera in Cv II III 5: vedi oltre), e di quelle che rivelano un contesto o un colorito dottrinario (per esempio neoplatonico) comune al poeta fiorentino e ai testi albertini che egli lesse (il che sembra valere, ad es., per la dottrina del luogo ...
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Filosofo e mistico (Hochheim, presso Gotha, 1260 circa - Colonia 1328 circa), detto anche Meister Eckhart. Di nobile famiglia, entrato nell'ordine domenicano, fu priore e vicario in Turingia (1290-98), [...] , nulla esistendo fuori dell'essere: la molteplicità altro non sarà se non l'esprimersi di Dio. Tornano le immagini tipicamente neoplatoniche: esser Dio una sfera infinita il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun posto, esser Dio fonte di ...
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ROQUES, René
Antonio Rainone
Storico della filosofia medievale francese, nato a Saint-Juéry (Tarn) il 29 ottobre 1917. Professore alla facoltà teologica di Lilla (1951-63), dal 1960 ha insegnato come [...] impegno filologico e una precisa attenzione alla terminologia greca e latina.
In particolare ha studiato la tradizione neoplatonica e dionisiana: si ricorda l'ampia introduzione dottrinale all'edizione del testo greco della Hierarchia Coelestis (1958 ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso, del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori. In filosofia il termine c. assume un significato [...] stessi, lo strumento privilegiato per cogliere verità fondamentali, altrimenti inaccessibili.
Tale dottrina ha le sue origini nella filosofia neoplatonica e in particolare nell’opera di Plotino, per il quale l’anima, raccogliendosi in sé stessa, si ...
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SCHUBERT, Gotthilf Heinrich, von
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Hohenstein (Sassonia) il 26 aprile 1780, morto a Monaco il 30 giugno 1860. Scolaro dello Schelling a Jena, fu poi professore [...] , è Die Geschichte der Seele (Tubinga 1830, 5ª ed., Stoccarda 1878), in cui ritorna il motivo, caro alla mistica neoplatonica, dell'anima come momento di transizione dal regno della materia a quello dello spirito. Tra gli altri suoi scritti possono ...
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LUCE
G. Federici Vescovini
Nel Medioevo la l. è stata considerata secondo angolazioni molteplici e diverse.
Religione della luce
Nelle religioni iraniche dualistiche, come lo zoroastrismo, il mitraismo [...] luci, che sono le Intelligenze, le quali manifestano come teofanie la realtà divina.Abramo Savosarda, filosofo, matematico, astrologo e teologo neoplatonico, vissuto in Spagna alla metà del sec. 12°, sviluppò il tema del Fiat Lux e di Sal. 19 (18), 2 ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...