Ermafroditismo
Giuseppe Novelli
Il termine ermafroditismo deriva dal nome di un personaggio della mitologia greca, Ermafrodito. Figlio di Hermes e Afrodite, fece innamorare di sé la ninfa Salmace; avendola [...] , oltre al cortisolo, ormoni steroidei ad azione mascolinizzante. Si stima che almeno un individuo su 60 sia portatore sano di mutazioni in questo gene, ma solo una femmina su 7000 manifesta la sindrome, che è assente nei maschi. In alcune comunità ...
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Proteina contenente ferro, dotata di funzione respiratoria, capace di combinarsi reversibilmente con l’ossigeno molecolare, indicata con la sigla Hb.
Biologia
Caratteristiche della molecola
Nei Mammiferi [...] di α-talassemia sono causate da instabilità dell’RNAm o dell’emoglobina. Per es., la Hb Constant Spring presenta una mutazione in un codone di stop dell’α-globina, pertanto la traduzione della proteina continua per altri 30 codoni e determina un ...
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Energia che si propaga per onde (r. ondulatoria) o per corpuscoli (r. corpuscolare) e anche il fenomeno stesso dell’emissione, dell’irradiamento di tale energia (r. di una sorgente, r. di un’antenna, diagramma [...] Non solo le r. ionizzanti ma anche le r. ultraviolette a una lunghezza d’onda di 260 nm sono in grado di indurre mutazioni che si esprimono nella progenie. Molti studi sono stati condotti su virus, Batteri, polline di piante superiori, ma non vi sono ...
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In genetica molecolare, sequenza di acido nucleico (DNA o RNA) in grado di spostarsi autonomamente da una posizione a un’altra del genoma. I t., detti anche geni che saltano o elementi genetici trasponibili, [...] Seadler, P. Starlinger e J.A. Shapiro verso la fine degli anni 1960 in Escherichia coli, grazie alla scoperta di mutazioni genetiche caratterizzate dall’inserimento di ampi segmenti di DNA, detti sequenze di inserzione (IS, insertion sequence). Le IS ...
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Agraria
Nel loro insieme si dicono a. colturali concimazioni, lavorazioni e altre operazioni che si fanno per preparare condizioni favorevoli allo sviluppo di una o più colture per una o più annate.
Biologia
In [...] successive diminuisce l’età di insorgenza o aumenta la gravità di una malattia. L’a. è determinata da mutazioni, dette dinamiche, dovute all’espansione di ripetizioni di trinucleotidi (TNRE, trinucleotide repeat expansion) come CAG, CTG, CGG o ...
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Biologia e medicina
Gruppo di organismi di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche costituiti da un acido nucleico rivestito da un involucro proteico (capside) incapaci di una sintesi proteica [...] enzimi impegnati nella replicazione del virus. I v. che utilizzano una DNA polimerasi presentano una frequenza di mutazione relativamente bassa, perché l’enzima è in grado di correggere eventuali errori commessi durante la copiatura dello stampo ...
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Biologo (Spokane, Washington, 1892 - Bryn Mawr, Pennsylvania, 1973). Fu ricercatore alla Maine agricultural experimental station e dal 1936 al 1954 prof. di botanica alla Harvard University. Suoi campi [...] varie specie di frumento (Triticum) e le indagini sperimentali sui cromosomi di Tradescantia, in cui analizzò le mutazioni cromosomiche indotte dalle radiazioni ionizzanti. Come membro dell'Arnold Arboretum di Harvard (1928-59) produsse alcune nuove ...
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Famiglia zoologica dell’ordine dei Primati che comprende la specie umana attuale, le specie umane estinte, note attraverso resti fossili, e le grandi scimmie. Il complesso di processi evolutivi che per [...] -3 milioni di anni) che non si è in grado di identificare le tre specie in modo univoco in base alle mutazioni derivate dall’ultimo antenato comune. Inoltre il genoma umano ha una struttura a mosaico nella quale ciascuna regione cromosomica ha la sua ...
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In biochimica, α1-a. glicoproteina di peso molecolare 52.000 che costituisce il 90% delle α-globuline. Inibisce le serinproteasi presenti nel plasma e l’elastasi prodotta dai neutrofili nel polmone. Gli [...] e circa il 20% una cirrosi giovanile. Il gene che codifica l’α1-a. è stato mappato sul cromosoma 14 e ne sono state riscontrate 20 mutazioni; le mutazioni S e quelle Z sono responsabili della maggior parte dei casi di malattia associati a carenza. ...
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Biologo americano, nato a New York il 15 ottobre 1921. Laureato in fisica nel 1947 alla Purdue University, si dedicò poi a ricerche di biologia lavorando con M. Delbrück al California Institute of Technology [...] professore di biologia al Caltec. Ha eseguito una fine analisi della regione rII del cromosoma del batteriofago T4 dimostrando che le mutazioni sono riferibili a diversi "siti" nell'ambito del gene e che esistono enormi differenze nella frequenza di ...
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mutazione
mutazióne (ant. mutagióne) s. f. [lat. mutatio -onis; l’introduzione del termine nel sign. 4 è dovuta al biologo oland. H. de Vries (1901): v. mutazionismo]. – Atto, effetto del mutare, del mutarsi; cambiamento, variazione: lieve,...
mutazionismo
s. m. [dal fr. mutationisme, der. di mutation «mutazione»]. – Teoria dell’evoluzione formulata dal biologo oland. H. de Vries (1848-1935), secondo la quale ogni specie animale o vegetale, in un determinato periodo della sua esistenza,...