zanzara
Solo in If XXVI 28, nella circonlocuzione che definisce il passaggio dal giorno alla sera, cioè il crepuscolo avanzato: come la mosca cede a la zanzara, allorché le z. succedono alle mosche. ...
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SONNO, Malattia del (fr. maladie du sommeil); portogh. doença de sonno; ted. afrikanische Schlafkrankheit; ingl. sleeping-sickness; sin. castellanosi, letargia dei negri, tripanosomiasi o tripanosi umana [...] curare gli ammalati in zone libere da glossine in alture dove il clima non sia favorevole allo sviluppo dei tripanosomi nelle mosche: nel liberare gl'immediati dintorni dei villaggi e dei corsi d'acqua dai cespugli e dalle boscaglie; e in certi casi ...
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piaghe d’Egitto Insieme di calamità che, secondo il racconto biblico, si abbatterono per volontà divina sul faraone e sugli Egizi a causa del loro rifiuto alla partenza degli Ebrei. Furono: acqua mutata [...] in sangue, rane, zanzare, mosche velenose, mortalità del bestiame, ulcerazioni, grandine, locuste, tenebre, morte dei primogeniti. L’ultima p. vinse definitivamente la resistenza degli Egizi e gli Ebrei poterono partire per la Palestina. ...
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Poeta italiano (Barcellona, Messina, 1922 - Milano 1979). Problemi esistenziali e sensibilità di diarista fanno della sua lirica, non aliena dal gioco intellettualistico e da una simbologia metafisica, [...] testimonianza della poesia italiana del secondo dopoguerra. Si ricordano: Nel centro della mano (1951), Partenza da Greenwich (1954), Le mosche del meriggio (1959), Qualcosa di preciso (1961), L'osso, l'anima (1964), L'aria secca del fuoco (1972), La ...
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Scrittore (Urbino 1924 - Ancona 1994). Esordì come poeta (Il ramarro, 1948), ma è noto soprattutto per aver affrontato nei suoi romanzi (Memoriale, 1962; La macchina mondiale, 1965; Corporale, 1974) il [...] dell'uomo nella civiltà industriale, con risultati di novità e felicità espressiva. Tra gli altri romanzi: Il sipario ducale (1975), Le mosche del capitale (1989).
Vita e opere
Lavorò per l'Olivetti (1950-71), poi per la Fiat (1972-75), nell'area ...
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rosta
Domenico Consoli
Ed ecco due da la sinistra costa, / nudi e graffiati, fuggendo sì forte, / che de la selva rompieno ogne rosta (If XIII 117); glossa il Boccaccio: " questo vocabolo ‛ rosta ' [...] usiam noi in cotali fraschette o ramicelli verdi d'albori, con le quali la state cacciam le mosche ", e con lui stanno molti commentatori antichi e moderni.
Per il Daniello invece (ma il suggerimento era già in Benvenuto: " sicut in mundo isto ...
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ceffo
. Nel senso proprio di " muso del cane ", con particolare riferimento alla bocca (cfr. Rustico Dovunque vai 10 " par che s'apran mille monimenta / quand'apri il ceffo "), in If XVII 50 non altrimenti [...] fan di state i cani / or col ceffo or col piè, quando son morsi / o da pulci o da mosche o da tafani. Assume valore dispregiativo in If XXXIV 65, dove indica una delle facce di Lucifero: . De li altri due c'hanno il capo di sotto, / quel che pende ...
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vettore, organismo
Organismo (o anche molecola) capace di trasferire agenti infettanti o tratti di molecole all’interno di altri organismi o di cellule. ● In parassitologia, organismo che permette il [...] (batterio patogeno, fungo, protozoo o virus) da un individuo a un altro; comuni v. di parassiti umani e animali sono mosche, zanzare, pidocchi, zecche, ecc. In molti casi il parassita può essere trasmesso solo da uno specifico v.; in altri casi ...
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PIRETRO
Augusto Béguinot
Sotto il nome di piretro della razzia e sotto quello di piretro insetticida si comprendono tre specie del genere Chrysanthemum (v. crisantemo) le cui calatidi (capolini), raccolte [...] dopo il disseccamento, una polvere largamente adoperata contro animali noiosi o parassiti dell'uomo (pulci, pidocchi, cimici, zanzare, mosche, ecc.). La specie più adoperata e in Italia la più importante è il Chrys. cinerariaefolium (Trev.) Vis., la ...
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Scienziato e scrittore (Arezzo 1626 - Pisa 1698). Fu tra i primi ad applicare il metodo sperimentale alle scienze naturali; dimostrò la falsità della generazione spontanea negli Insetti (1668) e fu inoltre [...] spontanea degli insetti (Esperienze intorno alla generazione degl'insetti, 1668); provò infatti che le mosche nascono dalla carne putrefatta solo quando altre mosche vi abbiano deposto le uova. È inoltre autore della prima estesa e metodica ricerca ...
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mosca
mósca s. f. [lat. mŭsca]. – 1. a. Genere di insetti ditteri brachiceri dal corpo tozzo, con solo il primo paio di ali atte al volo, essendo il secondo paio modificato a formare due strutture per la stabilizzazione del volo (bilancieri);...
moscato1
moscato1 agg. [der. di mosca]. – 1. Del mantello del cavallo, cosparso di macchiette di peli neri. 2. Con sign. più generico, non com., di stoffa o d’altra superficie in cui lo sfondo a tinta unita sia punteggiato di macchioline scure.