Naturalista (Roma 1585 - Acquasparta 1630); fondatore (1603) dell'Accademia dei Lincei, alla quale dedicò tutte le sue energie, curando o promuovendo a sue spese varie pubblicazioni scientifiche collegiali [...] morfologia. Notevole anche in tal senso è l'inedita Syntaxis plantaria (rinvenuta nel 1985) che ne fa l'iniziatore della microscopia dei vegetali. Nel 1625 pubblicò l'Apiarium, oggi rarissimo, che è la prima opera a stampa contenente osservazioni su ...
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Biologo (Scandiano 1729 - Pavia 1799). Dopo aver frequentato il collegio dei gesuiti di Reggio nell'Emilia, nel 1749 si trasferì a Bologna per studiare giurisprudenza. Qui entrò in contatto con [...] di Buffon. Messo a punto un metodo efficace per la sterilizzazione degli Infusorî, nel 1765, nel Saggio di osservazioni microscopiche, dichiarò che la generazione spontanea è una chimera. Del 1768 è il Prodromo di un'opera da imprimersi sopra la ...
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Anatomista (n. San Severino Marche 1500 circa - m. 1574). Medico del cardinale Giulio Della Rovere, insegnò tra il 1555 e il 1568 a Roma alla Sapienza. Fu tra i primi a effettuare sezioni necroscopiche [...] 'orecchio interno; sfruttando al massimo i mezzi tecnici a sua disposizione cercò di analizzare, ancor prima della scoperta del microscopio, le fini strutture di alcuni organi (reni, denti). Tra le sue opere principali sono da annoverare la Epistola ...
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Scienziato olandese (Gouda 1656 - Utrecht 1725). Avviato dal padre agli studî teologici, coltivò segretamente la matematica e acquisì una notevole abilità nella costruzione di lenti. Cartesiano di formazione, [...] grafiche) sono l'unico criterio di spiegazione dei fenomeni e delle reazioni chimiche. Apportò alcuni perfezionamenti al microscopio, da lui impiegato per lo studio degli spermatozoi, a proposito dei quali rivendicò la priorità della scoperta ...
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Fisiologo (Frauenfeld 1881 - Muralto, Canton Ticino, 1973). Premio Nobel per la medicina o fisiologia nel 1949, fu autore di importanti ricerche sulle relazioni tra ipotalamo e sistema nervoso autonomo [...] del raffronto degli effetti della stimolazione e della successiva distruzione delle zone in esame, controllando al microscopio, a esperimento concluso, l'effettiva localizzazione delle regioni colpite; ricorse, però, a una tecnica di grande ...
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Scienziato (n. Bamberga 1574 - m. 1629). Venuto giovanissimo in Italia, vi rimase poi tutta la vita. Linceo dal 1611, divenne nel 1612 cancelliere generale dell'accademia. Tra i più assidui e intimi di [...] ) riportava solo i nomi e le figure. Attento osservatore della natura, ebbe piena consapevolezza dell'importanza scientifica dei nuovi strumenti ottici. Fu proprio il F. a dare il nome di microscopio allo strumento che Galileo chiamava occhialino. ...
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Istologo e patologo italiano (Corteno, Brescia, 1843 - Pavia 1926). Figlio di un medico, studiò medicina a Pavia ed ebbe tra i suoi maestri B. Paninza ed E. Dehl. Dopo la laurea (1865), entrò [...] un'azione d'insieme, fu criticata dall'istologo spagnolo S. Ramón y Cajal. Questi, sviluppando il metodo di osservazione microscopica di G. (conosciuto con un certo ritardo in ambito internazionale), formulò, a partire dal 1888, la teoria del neurone ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Francesco Redi
Marta Stefani
Il nome di Francesco Redi è legato, a seconda della prospettiva dalla quale s’intende osservare il suo contributo, a tre aspetti ricorrenti. Se ci poniamo dal punto di vista [...] che si ponevano sulla scia della lezione galileiana. Fino alla prima metà del Settecento, quando una sistematica osservazione microscopica spostò l’attenzione dal mondo degli insetti o dei piccoli invertebrati a quello di esseri dalle dimensioni più ...
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PASSERINI, Giovanni
Fabrizia Fossati
PASSERINI, Giovanni. – Nacque a Pieve di Guastalla, allora nel Ducato di Parma, il 23 giugno 1816 da Gaetano, proprietario terriero, e da Barbara Allegretti.
Compì [...] a una serra calda e a un semenzaio. Egli fu uno dei primi in Italia a introdurre nel laboratorio il microscopio ottico come mezzo di indagine scientifica e come strumento didattico per l’osservazione diretta da parte degli studenti della Scuola di ...
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Botanico (Amburgo 1804 - Francoforte sul Meno 1881). Laureatosi in diritto a Heidelberg (1827), esercitò la professione di avvocato fino al 1832. Studiò poi medicina a Gottinga, a Berlino, dove [...] momento storicamente più rilevante nello sviluppo della teoria cellulare. S. contribuì alla diffusione dell'uso del microscopio tra i biologi; osservò e descrisse accuratamente varie strutture e funzioni vegetali, indicò in particolare l'importanza ...
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microscopio
microscòpio s. m. [comp. di micro- e -scopio, termine coniato (sull’analogia di telescopio) dallo scienziato e accademico linceo J. Faber, nel 1625, per designare lo strumento inventato da Galileo e da lui chiamato occhialino]....
microscopia
microscopìa s. f. [comp. di micro- e -scopia]. – In generale, l’osservazione del «molto piccolo» e anche l’interpretazione dei risultati che tale osservazione fornisce; correntemente, la teoria e la pratica d’impiego del microscopio,...