DIOSCURIDE (Πεδάνιος Διοσκουρίδης ᾿Αναζαρβεύς)
C. Bertelli
Medico, nato ad Anazarbos in Cilicia; autore di un trattato Περὶ ὕλης ἰατρικῆς (De materia medica) dedicato a un Lecanio Ario di Tarso, amico [...] due composizioni che forse in origine erano nel codice di Vienna: D. invia un rizotomista con il cane a raccogliere la mandragora e due rizotomisti intenti a scavare questa radice.
Ma le miniature con figure sono un' eccezione. Il libro di D. era ...
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Chirurgo (n. Lucca fine sec. 12º - m. Bologna dopo il 1259); nato da illustre famiglia cui appartennero molti celebri medici, esercitò a Bologna, partecipò coi Bolognesi alla crociata di Siria e all'assedio [...] scritti (Chirurgia, pubbl. nel 1497) illustrò la narcosi per inalazione da spugne imbevute di oppio, di giusquiamo e di mandragora e raccomandò le unzioni di mercurio in molte malattie della pelle. Ambedue indicarono nel vino un medicamento per uso ...
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Al significato scientifico di d., inteso come materiale naturale provvisto di proprietà farmacologiche, si è affiancato in anni recenti quello, popolare, sinonimo di stupefacente (v. stupefacenti, XXXII, [...] stato secco e utilizzati dalla medicina occidentale come "semplici" o principi naturali medicamentosi. Alcune d. (aconito, mandragora, belladonna) richiamano già nel Rinascimento l'interesse della criminalità per essere provviste di effetti neuro e ...
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Farmaco
Vittorio Alessandro Sironi e Vittorio Erspamer
Il termine farmaco indica ogni sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni [...] vero trattato di fitoterapia (vi sono descritti con precisione, insieme ai relativi effetti, il papavero, la cicuta, la mandragora, l'elleboro), precursore dei testi di farmacologia vegetale che, dal Medioevo in poi, tanta parte avranno nella pratica ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Medicina, chirurgia e farmacologia
Nancy G. Siraisi
Giovanna Ferrari
Piero Morpurgo
Jean-Noël Biraben
Medicina, chirurgia e farmacologia [...] belladonna, dell'aloe, dell'erba betonica, della camomilla, della cicuta, della cannabis, del dittamo, dell'elleboro e della mandragora. Il testo influenzò l'Hortus sanitatis del 1491, e fu ampiamente utilizzato sino a quando nel Cinquecento non fu ...
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Complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici (e nell’uomo anche psicologici) che determinano e distinguono, tra gli individui di una stessa specie animale o vegetale, i maschi dalle femmine. [...] nello stallone). Sostanze ad azione estrogena (fitoestrogeni, xenoestrogeni) sono isolabili anche da alcune piante (finocchio, anice, mandragora ecc.) e da alcuni materiali (bitume, nafta, fango, acqua del Mar Morto). La produzione del progesterone ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Lo sviluppo della farmacologia
John Mann
Lo sviluppo della farmacologia
All'inizio del XX sec. medici e chirurghi avevano a disposizione [...] con certezza che i Sumeri usavano l'oppio (soprattutto la morfina) più di 6000 anni orsono, e che gli estratti di mandragora (atropina e iosciamina) erano usati per alleviare il dolore (nonché come veleno) già all'epoca di Cristo. Gli Aztechi ...
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mandragora
mandràgora (o mandràgola) s. f. [dal lat. mandragŏras, s. m., gr. μανδραγόρας, di etimo incerto]. – Genere di piante solanacee comprendente poche specie, tra le quali due presenti anche in Italia: Mandragora officinarum, che vive...
mandragorina
s. f. [der. di mandragora]. – Alcaloide estratto dai semi e dalle radici della mandragora, che si presenta come una sostanza incolore, inodore e deliquescente, dotata di azione midriatica e antispasmodica analoga a quella dell’atropina.