. Uno dei grandi gruppi etnici e linguistici in cui si divide la razza dei Semiti (v.).
Il loro nome, che è attestato in documenti cuneiformi fino dal sec. XI a. C. (v. oltre, Storia), si trova altresì [...] solo poche iscrizioni e piccoli frammenti manoscritti; 7) il talmudico babilonese; 8) il mandeo, la lingua della setta gnostica dei Mandei (v.). Questi due ultimi mostrano fortissime alterazioni fonetiche e morfologiche. Altri monumenti linguistici ...
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. Caratteristiche della scrittura alfabetica. - Per una lunga serie di secoli l'antichità ha conosciuto varî sistemi di scrittura (v.), ciascuno dei quali, sia che fosse sorto e si fosse sviluppato indipendentemente, [...] i quali rappresentano, anche dal lato linguistico, una profonda alterazione del tipo semitico primitivo: il talmudico babilonese e il mandeo esprimono mediante le semivocali e le gutturali quasi tutte le vocali, anche le brevi.
Tuttavia il metodo al ...
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Con questo nome s'intende quel complesso di miti, di teorie che ogni popolo ha elaborato nelle fasi successive della sua cultura, per rendersi ragione dell'origine dell'universo.
I miti cosmogonici.
Le [...] fusero poi con idee babilonesi in forme sincretistiche che appaiono nelle cosmogonie gnostiche e nella manichea (v. gnosticismo; mandei; manicheismo).
Bibl.: Oltre ai manuali di storia delle religioni e le enciclopedie religiose v. R. Pettazzoi, La ...
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GIOVANNI Evangelista, santo
Leone TONDELLI
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Nella Bibbia portano il nome di G. il IV Vangelo canonico, tre Lettere, delle quali la seconda e la terza brevissime, e l'Apocalisse (v.). Nelle lettere [...] data di brani o d'idee. Il tentativo di spiegare il IV Vangelo, in tutto o in parte, mediante la letteratura mandea, si può considerare fallito, poiché questi scritti sono tardivi e dipendenti dal Nuovo Testamento. Problematica è una mistica giudaica ...
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Il cristianesimo siriaco
Protagonisti, stagioni e nodi problematici dalla prima evangelizzazione all’esordio del V secolo
Vittorio Berti
Con l’espressione ‘cristianesimo siriaco’ si vuole qui fare riferimento [...] decenni del III secolo. Le iscrizioni ricordano la lotta contro i manichei, contro gruppi battisti giudeo-cristiani (elchasaiti? Proto-mandei?) e contro kristione e naṣraye (cioè i cristiani), oltre che, pare in maniera minore, contro ebrei e monaci ...
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. Il termine greco κανών (cfr. κάννα) che vale originariamente "canna" quindi "regolo", venne presto ad acquistare anche il valore di "regola", "norma", "principio", "esempio": in questo senso si parla [...] di un libro sacro o di un complesso di scritture sacre di carattere più o meno canonico.
Mandeismo. - I mandei (cioè "gnostici"), altrimenti detti nazorei (cioè "osservanti", s'intende del rito del battesimo, congiunto con una specie di eucaristia ...
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GESÙ CRISTO
Leone TONDELLI
Giuseppe FILOGRASSI
Alberto PINCHERLE
Guillaume DE JERPHANION
. Secondo la dottrina cattolica è il Figlio di Dio, seconda Persona della Trinità divina, incarnato e fatto [...] dell'Uomo primigenio (Urmensch), di cui si troverebbero tracce nella religione egiziana, nelle concezioni iraniche, babilonesi e mandee. Ma l'identificazione della concezione dell'Uomo primigenio e del suo ufficio nella storia con quella del Figlio ...
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mandeo
mandèo agg. e s. m. (f. -a) [der. di un’espressione aramaica che significa propr. «gnosi della vita» ed è il nome della figura centrale della soteriologia mandea]. – Relativo o appartenente ai Mandei, comunità religiosa vivente nella...
mandaico
mandàico agg. [der. di mandeo] (pl. m. -ci). – Che si riferisce ai Mandei, alla loro dottrina religiosa e alle loro credenze (v. mandeo e mandeismo).