Economista inglese (Londra 1900 - Fulbourn, Cambridge, 1976); di orientamento marxista, ha insegnato al Trinity College di Cambridge e all'univ. di Londra. Interessante soprattutto la sua risposta alle [...] accuse di irrazionalità formulate da L. von Mises nei confronti dell'economia pianificata, risposta fondata sulla considerazione della pianificazione come sistema di coordinamento a priori delle decisioni ...
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Economista inglese (Londra 1772 - Gatcomb Park, Gloucestershire, 1823) di famiglia ebrea, convertito al cristianesimo. Considerato uno dei massimi esponenti della scuola classica, i suoi studi sulla svalutazione [...] nel 1817.
Vita
Discendente da una famiglia di ebrei iberici, fece pratica commerciale ad Amsterdam ed esercitò quindi a Londra la professione paterna di agente di cambio. Convertitosi al cristianesimo, si separò dalla famiglia e costituì un'azienda ...
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Economista britannico (Woodside 1848 - Londra 1906); professore nello Stonyhurst College e collaboratore della Dublin Review si occupò di questioni politiche ed economiche, soprattutto dal punto di vista [...] della morale cattolica (Labour and capital in England from the catholic point of view, 1876; Political economy, 1892) ...
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Banchiere (Londra 1794 - ivi 1863); direttore dalla fondazione (1834) della London and Westminster Bank e grande sostenitore delle joint stock banks, contribuì a creare la dottrina bancaria ortodossa. [...] Promosse istituzioni per la diffusione della cultura e scrisse numerose importanti opere: A practical treatise on banking (1827); History and principles of bank ing (1834); History of banking in America ...
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Economista tedesco (Jena 1891 - Londra 1950), figlio di Rudolf Christoph. Prof. nelle univ. di Tubinga (1925) e Friburgo (dal 1927). Capo della scuola neoliberale di Friburgo, condirettore (dal 1948) dell'annuario [...] Ordo, autore di: Kritische Betrachtungen zum deutschen Geldproblem (1923), Kapitaltheoretische Untersuchungen (1934), Nationalökonomie wozu? (1938), Die Grundlagen der Nationalökonomie (1940; 8a ed. 1965), ...
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Economista e medico (Londra 1640 - ivi 1698), autore di A discourse on trade (1690) e di A discourse concerning coining the new money lighter (1696), che furono apprezzati soltanto dopo la sua morte. B. [...] si oppose alle teorie mercantilistiche, vide nell'interesse soprattutto il frutto del capitale, identificandolo quasi col profitto, e sostenne la teoria statale della moneta ...
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Mercante olandese vissuto a Londra (m. ivi 1740), autore di un interessante saggio (Money answers all things, 1734) sulla distribuzione della ricchezza, che può dirsi iniziatore del socialismo scientifico [...] inglese. Riprese, approfondendole, le idee di J. Locke sulla produttività della sola terra e sull'imposta unica ed ebbe a sua volta influenza sui fisiocratici ...
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Economista (Londra 1819 - Abinger Hall, Dorking, 1899), segretario permanente del Board of Trade (1865-86), pari nel 1893. Sostenitore del libero scambio e del regime aureo, fu presidente del Cobden Club [...] e fondatore della Gold standard defence association; esercitò grande influenza sulla redazione del Merchant shipping code (1870), della legge sul fallimento (1883) e di numerose leggi regolatrici dell'attività ...
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Economista inglese (Bermondsey, Londra, 1860 - Canterbury 1927); prof. di economia politica nell'univ. di Toronto (Canada) dal 1888 al 1892, di storia economica a Harvard dal 1892 al 1901 e di commercio [...] a Birmingham dal 1901 al 1925; seguace della scuola storica tedesca e strettamente legato al movimento favorevole a riforme doganali in senso protezionista, scrisse: Introduction to english economic history ...
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Industriale ed economista (Londra 1880 - ivi 1941), direttore (1927-28) delle Imperial chemical industries, presidente (1927-28) della London, Midland and Scottish Railway Co. e membro del consiglio di [...] direzione della Banca d'Inghilterra; fece parte di importanti commissioni d'inchiesta e dei comitati Dawes e Young per le riparazioni di guerra (1925 e 1929); scrisse numerose opere su problemi economici ...
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arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...
londinese
londinése agg. e s. m. e f. [dal lat. Londin(i)ensis, der. di Londinium «Londra»]. – Della città di Londra, capitale della Gran Bretagna; appartenente o relativo alla città di Londra: la popolazione l.; i tipici quartieri l.; le...