Diritto
Situazione derivante da un determinato rapporto o da una determinata norma per la quale un soggetto giuridico può essere chiamato a rispondere della violazione colposa o dolosa di un obbligo giuridico.
R. [...] abbia provocato in modo assolutamente involontario. Il problema della r. si ricollega così a quello del liberovolere o del libero arbitrio; cosicché la negazione deterministica o naturalistica di quest’ultimo sembra importare anche l’esclusione di ...
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Filosofo greco (2º sec. d. C.), d'indirizzo cinico, polemizzò contro alcune dottrine stoiche, specialmente contro quelle dell'universale determinismo e della conflagrazione universale, ed esaltò il libero [...] volere dell'uomo. Ci sono pervenuti alcuni frammenti di un'opera intitolata Smascheramento degli impostori. ...
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Abitudine
Lucia Genovese e Gianni Carchia
Il termine è dal latino habitudo (da habitus, "qualità, caratteristica, aspetto", a sua volta derivato da habere, "avere, possedere"). Il nesso che lega l'abito [...] ma è l'effetto di un'inclinazione che, senza escludere una forma irriflessa d'intelligenza, succede insensibilmente al liberovolere (Ravaisson 1838, pp. 36-37). Per provare l'infondatezza di una spiegazione meccanicistica dell'universo, Ravaisson ha ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. L'aristotelismo e le sue alternative
John A. Schuster
L'aristotelismo e le sue alternative
L'organizzazione della conoscenza all'inizio della [...] ambito cattolico, dei giansenisti), secondo cui il genere umano e la Natura dipendevano totalmente dal liberovolere del Creatore. Complessivamente, aderire al meccanicismo significava riconoscere un alto valore a un'ipotetica geometrizzazione della ...
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Pragmatismo
Tiziano Bonazzi
di Tiziano Bonazzi
Pragmatismo
Origini e significato
Il pragmatismo è un movimento filosofico che, sorto negli Stati Uniti negli ultimi decenni dell'Ottocento, vi ha conosciuto [...] di Renouvier, il maggior filosofo kantiano francese, riuscì a compiere l'atto di volontà di credere nel proprio liberovolere.
La sua personale esperienza, il postkantismo di Renouvier, le lunghe discussioni con Wright e Peirce, assieme agli studi ...
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libertà La facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo.
Diritto
Dal punto di vista giuridico, per l. si intende in linea di massima il diritto di ogni individuo di [...] scelte, e se Dio concede il suo aiuto a chi vuole, ciò non toglie che con un volerelibero, sebbene ridestato dall’aiuto divino, l’uomo riesca a volere il bene, sicché un reale merito, per quanto reso possibile solo dalla grazia, è premiato con la ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] della volontà.
Il pensiero cristiano per primo riserva alla v., in quanto libera, un ruolo centrale e lascia a essa la decisione del suo conformarsi o meno al volere del Dio creatore. Qui è piuttosto l’ambito della ragione a essere riconosciuto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giulio Cesare Vanini
Francesco Paolo Raimondi
Spirito inquieto, che si sente investito del compito civile di un profondo rinnovamento politico-culturale dell’uomo e della società, Giulio Cesare Vanini [...] non è solo antiteologico, ma è altresì antimetafisico. Ciò significa che egli esclude non solo l’esistenza di un volerelibero e intelligente, ma anche il complesso apparato delle essenze eterne e necessarie della metafisica classica. Il banco di ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] un necessario, e così via via fino a un necessario assoluto, libero da potenza e che ha in sé la ragione della sua necessità, bensì a una molteplicità di beni, e la libertà del volere si fonda sulla possibilità di scelta tra questi beni relativi, ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] ma come entità positiva, essa potrebbe esistere (per volere di Dio) anche senza forma. Gli individui sono , il primato è riconosciuto alla volontà: ogni atto volontario è libero per essentiam, sicché nessun bene è per essa determinante: tesi ...
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volere1
volére1 s. m. [uso sostantivato dell’infinito volere]. – Sinon. di volontà (che è voce più pop., e di uso più largo): Lume v’è dato a bene e a malizia, E libero voler (Dante); eseguire il v., essere ossequente al v. di ...; secondo...
volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento...