Ricci, Giuliano de’
Luca Sartorello
Nacque a Firenze il 12 maggio 1543 «nella casa che fu di Niccolò Machiavelli – come amava ricordare – posta nella via de’ Guicciardini, popolo di Santa Felicita quartiere [...] ‘nobile’ era alla portata di pochi eletti» (Sapori 1972, p. 164). La terza e ultima lezione è dedicata all’invidia, uno dei sette vizi capitali codificati dalla cultura medievale.
Costretto suo malgrado a rientrare a Firenze, s’impegnò a tempo pieno ...
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Sapia
Giorgio Varanini
Gentildonna senese, protagonista di un ampio episodio del canto XIII del Purgatorio (vv. 85-154); originalmente caratterizzata, nei versi di D., da singolari e risentiti tratti [...] tuttavia i risentiti tratti della sua indole, le angolosità ineliminabili del suo carattere. Ciò sia quando rievoca - esempio singolarissimo d'invidia - la letizia... a tutte altre dispari (v. 120) che provò allorché vide messi in fuga, a Colle Val d ...
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D'ALESSANDRO, Giovanni Pietro
Magda Vigilante
Nacque a Galatone (prov. di Lecce) il 20 maggio 1574. Studente di legge a Napoli, il D. poté frequentare l'ambiente letterario della città in cui soggiornò [...] insieme al lungo catalogo dei principali poeti meridionali, antichi e moderni - il D. ricorre nel libro terzo ad una figurazione classica, l'Invidia, per animare il tono della narrazione. Ostile all'accademia che riscuote tanta meritata fama, l ...
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Psicoanalisi
Paolo Fabozzi
(XXVIII, p. 455; App. II, ii, p. 627; III, ii, p. 516; IV, iii, p. 83; V, iv, p. 321)
Nella seconda metà degli anni Ottanta assume particolare rilievo una questione che ha [...] patologia narcisistica e, infine, sottolineando l'importanza di non interpretare ogni reazione terapeutica negativa in termini di invidia ma di riflettere, invece, sul contributo dell'analista alle situazioni di stallo. Inoltre, egli ha sottolineato ...
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Caposcuola dei νεώτεροι, poetae novi, quali Licinio Calvo, Furio Bibaculo, Ticida, Cinna, Catullo; era, secondo le notizie di Svetonio, originario della Gallia (senża dubbio Cisalpina); e dovette nascere [...] delle terre ai Veterani; gli altri 80 versi invece contengono i lamenti dell'amante, che, abbandomto dalla sua Lidia, invidia i campi che godono della sua presenza. Per la situazione diversa dei due poemetti, felicemente Federico Jacobs li separò ...
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Auriga era chiamato chiunque guidasse, uomo o donna, casualmente, per professione, liberto, schiavo o proprietario. I cocchieri erano più spesso designati dal nome del veicolo: p. es., cisiarius da cisium [...] per le corse dei carri nel circo, molti agitatores acquistarono grande importanza, ed ebbero autorevoli protezioni e suscitarono invidia negli stessi imperatori. Il padre di Nerone, Domizio Enobarbo, era stato celebre in gioventù aurigandi arte (Suet ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] mondo finalmente altro che 'l contentarsi, o almeno cercare di contentarsi? - chiede lo scrittore ad Angelo Dovizi - Non vi sia dunque invidia né maraviglia quel ch'io dico e scrivo, perché l'uno e l'altro fo umanamente: ma questo non importa, come ...
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FAVORITI, Agostino
Rosario Contarino
Nacque a Sarzana (La Spezia) il 3 genn. 1624 da Giacomo, giureconsulto, e da Elisabetta Casoni, entrambi esponenti di famiglie localmente eminenti.
Recatosi a Roma, [...] 1950, p. 94; U. Limentani, S. Rosa. Nuovi studi e ricerche, in Italian Studies, VIII (1953), p. 46; Id., La satira dell'"Invidia" di S. Rosa e una polemica letteraria del Seicento, in Giorn. storico della lett. ital., LXXIV (1957), pp. 570-85; A. M ...
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Soderini, Piero di Tommaso
Andrea Severi
Nato a Firenze nel 1452 da una famiglia d’antico lignaggio che aveva dato ben 34 priori e 16 gonfalonieri di giustizia alla città, S. ricoprì il primo incarico [...] ’uno e l’altro di questi due rovinarono, e la rovina loro fu causata da non avere saputo o potuto vincere questa invidia (§§ 18 e 21).
Il fantasma del gonfaloniere nelle opere comiche
Le parole probabilmente più note che M. scrisse su S. sono quelle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Quattrocento il genere storiografico si caratterizza per una metodologia innovativa, [...] publico; in Piazza non andava mai, se non era mandato per lui, né in Marcato Nuovo. Nell’andare in Piazza, per fuggire la invidia, se ne veniva da Santa Trinita, e volgeva dal Borgo Santo Apostolo, e veniva in Piazza; e giunto, non vi si fermava, ma ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...