Romanzo
Massimo Fusillo
Dopo essere stato per secoli un genere minore, non codificato e non canonizzato, oggetto di diffidenze e censure di vario tipo, e dopo essere diventato a poco a poco una forma [...] dimenticanza. Su memoria e identità (anche ebraica), in Dopo la Shoah. Nuove identità ebraiche nella letteratura, a cura di R. Calabrese, Pisa 2005, pp. 189-212.
S. Givone, Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo, Torino 2005.
V. Maggitti ...
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UCRAINA.
Libera D'Alessandro
Silvio Pons
Oxana Pachlovska
Nicola Falcinella
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Libera D'Alessandro. – Stato dell’Europa [...] . Tra le sue tematiche principali troviamo l’incrocio tra la filosofia del tempo storico e quella del tempo lirico (Kostenko, Malkovyč, Rymaruk e, in chiave ebraica, Mojsej Fišbejn), motivi urbanistici e disagio esistenziale (Andruchovyč, Žadan ...
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UNGHERIA (XXXIV, p. 674)
Anna Maria RATTI
Ugo FISCHETTI
Joseph HEGEDUS
Storia (p. 696) - Il 1° e 9 luglio 1937 le due Camere approvarono la nuova legge concernente l'elezione e i poteri del reggente, [...] è posta la "questione ebraica". La larghissima partecipazione di elementi ebraici all'attività commerciale e Edvi-Illés, L. Mendelényi, F. Vargha. La storia della filosofia del diritto ungherese come base teoretica della dogmatica giuridica, è stata ...
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A quasi tutte le forme della vita religiosa è comune l'esistenza di un rapporto con potenze superiori; non tutte però si possono qualificare come divinità. Negli stadî inferiori, sono oggetto della religiosità [...] astri ha dato una grande spinta all'universalismo. Gli antichi filosofi greci, meno attenti ai fenomeni celesti, hanno cercato un estranea alle religioni monoteistiche: essa manca nella religione ebraica e nell'islamismo. Per l'arte cristiana, ...
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MENDELSSOHN (Mendelssohn-Bartholdy), Jakob Ludwig Felix
Fernando LIUZZI
Musicista, nato ad Amburgo il 3 febbraio 1809 da Abramo M. banchiere, figlio di Moses M. (v.) e Lea Bartholdy, essa pure di cospicua [...] proprio da Abramo M., allorché questi passò dalla religione ebraica alla protestante. Stabilita la famiglia nel 1811 a suo capolavoro: Paulus, e dalla nomina a dottore in filosofia honoris causa decretatagli dall'università di Lipsia; il 1837 dal ...
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Uno dei brevi libri della Bibbia ebraica detti "rotoli" (ebr. megillüt; v. bibbia, VI, pp. 882, 908).
Il nome. - Il titolo Ecclesiaste, adottato in quasi tutte le lingue, viene dalla versione greca detta [...] della società che deplora, certa analogia con la filosofia greca e qualche probabile grecismo (es. far ) è ormai impossibile, come ricacciare al sec. X a. C. quel suo ebraico già frusto e quasi decrepito. L'Ecclesiaste rimesso al suo posto, fra il III ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e [...] In greco fu tradotto da Massimo Planude; ci fu persino una traduzione ebraica.
L'opera, per la sua forma mista di prose e di versi . A B. compaiono dinnanzi le Muse, la Filosofia e la Fortuna: e la Filosofia ha sulla veste le due lettere Θ e Π ...
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STRABONE (Στράβων, lat. Strabo)
Plinio FRACCARO
Storico e geografo greco, nato ad Amasia, città del Ponto, poco prima del 60 a. C. (64-63?). Apparteneva a ragguardevole famiglia e ricevette un'educazione [...] , da Giuseppe Flavio e riguardano quindi la storia ebraica. L'opera dovette essere largamente usata per la ricchezza cioè, dopo avere composto l'opera storica ad ammaestramento di filosofia morale e politica, credette di aggiungervi la Geografia, ch' ...
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IBN ṬUFAIL, Abū Bakr Muḥammad ibn ‛abd al-Malik ibn Muḥammad
Carlo Alfonso Nallino
Medico e filosofo arabo musulmano di Spagna, nato a Guadix sul Guadalquivir verosimilmente nel primo decennio del sec. [...] in tutto ciò nulla che contraddica il suo proprio sistema filosofico-teologico; solo non riesce a capire perché il profeta spesso non musulmano un grande successo. Una versione ebraica fu commentata in ebraico da Mosè di Narbona nel secolo XIV ...
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Filosofo e scienziato inglese, nato verso il 1214 presso Ilchester nel Dorsetshire. Studiò a Oxford, sotto Edmondo di Canterbury, Roberto Grossatesta e Adamo di Marsh; un po' prima del 1245 era studente [...] suoi studî, e che doveva essere la somma di tutto il sapere filosofico e scientifico del suo tempo. Il 22 giugno 1266, papa Clemente il 1271 e il 1272, e la grammatica greca ed ebraica; del secondo volume doveva far parte il Volumen verae mathematicae ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...