Nell'uso comune dei Greci si disse dogma (δόγμα; lat. placitum) qualsiasi pubblico decreto emanato dall'autorità civile (così anche in Luca, II,1; Atti, XVlI, 7), e parimente si chiamarono dogmi i principî [...] , sulle orme del suo concittadino il giudeo Filone, tentò la sintesi dei dati della rivelazione ebraica e cristiana con le speculazioni dei filosofi, in specie di Platone e dei suoi più recenti interpreti. La sua teologia destò grande ammirazione ...
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HEGEL, Georg Wilhelm Friedrich
Enrico de' Negri
Filosofo tedesco, nato il 27 agosto 1770 a Stoccarda, dove suo padre viveva in qualità di funzionario del duca del Württemberg. A Stoccarda frequentò [...] condotte alla riunificazione. Epoca fondamentale della storia ebraica e umana è il diluvio; per lo innanzi di scienze mor. e pol. di Napoli, I (1864); ristampa in Scritti filosofici editi da G. Gentile, Napoli 1900; id., Studi sull'etica di H., in ...
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Con questo nome s'intende quel complesso di miti, di teorie che ogni popolo ha elaborato nelle fasi successive della sua cultura, per rendersi ragione dell'origine dell'universo.
I miti cosmogonici.
Le [...] ". Tutto ciò è pensato dal punto di vista d'una filosofia della natura né si può disconoscervi la trama indiana. Viceversa nei secoli delle concezioni cosmogoniche. Per la concezione ebraica (cosmogonia mosaica) v. creazione; genesi.
Durante l ...
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, Istituto della
Alla voce Enciclopedia, il XIII volume di quest'opera, pubblicato nel 1932, riferiva anche (p. 950) sulla struttura dell'Istituto Giovanni Treccani, sui criteri seguiti nell'impostazione [...] 8-9, pp. 139-40. Contro la presenza ebraica nell'Enciclopedia: [G. Preziosi], Nell'Enciclopedia. L Gentile. La vita e il pensiero, a cura della Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici, vol. I, Firenze 1948, pp. 335-62; poi in G. Volpe, L ...
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. Voce della lingua colta, indicante "l'origine di una parola, o la derivazione di una parola da un'altra", significa inoltre la scienza che ricerca quest'origine, e significò pure quella parte della grammatica [...] parola e la cosa designata, in cui e filosofi e grammatici cercarono conferma o esemplificazione alle loro speculazioni G. Ménage), quando non si cercasse di far capo risolutamente all'origine ebraica (C. Gesner, P. F. Giambullari, E. Guichard). Se ...
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. Uno dei grandi gruppi etnici e linguistici in cui si divide la razza dei Semiti (v.).
Il loro nome, che è attestato in documenti cuneiformi fino dal sec. XI a. C. (v. oltre, Storia), si trova altresì [...] Arabi la nozione della teologia cristiana e della filosofia e delle scienze dei Greci. L'influenza passaggio non ha luogo nelle iscrizioni più antiche, che seguono la fonetica dell'ebraico e del fenicio. L'esplosiva enfatica ḍ > q è più tardi ...
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. Se la specialissima condizione in cui gli ebrei si trovano fin dall'inizio della loro dispersione nel mondo (v. diaspora) ha provocato ovunque e in tutti i tempi l'avversione, manifestatasi in forme [...] Das Judentum und der Staat, 1857) considerarono la "questione ebraica" dal punto di vista dell'ideale dello stato nazionale etico, le forme più alte dell'attività spirituale, scienza e filosofia. Renan (per quanto dichiarasse di considerare gli ebrei ...
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– Ebraismo e Stato d’Israele. Ebraismo e antisemitismo. Identità culturale e politica. Gli studi sulla Qabbālāh. Dalla Gĕnīzāh del Cairo alla Gĕnīzāh europea. L’estensione della ricerca in Europa e il [...] occidentale –, come anche dell’islam. Il problema dell’identità ebraica è per l’e. molto più legato all’appartenenza a Isaiah Tishby e con Shlomo Pines (piuttosto uno storico della filosofia), che però non possono essere considerati suoi allievi. Lo ...
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Questo tipo di racconto fantasticodidascalico, rispondente al bisogno umano di racchiudere entro una cornice narrativa, ove esseri razionali e irrazionali si muovono su un medesimo piano, una verità morale [...] servì anche A.F. Doni per la sua colorita Morale filosofia, 1552) e l'ammaestramento morale è dissolto nella narrazione, sicché anche la fonte delle favole dell'ebreo Berachja. Di una versione ebraica di favole composta fra il sec. XIV e il XV, e ...
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QABBĀLĀH (Cabala [pr. cabàla] o Cabbala)
Elia S. Artom
H Parola ebraica che significa propriamente "ricezione", e che si applica in genere a indicare il ricevimento che una generazione fa della tradizione [...] degl'iniziati. Il nome qabbālāh in questo senso si usa in ebraico a partire dal 1200 d. C. circa, ed è entrato XIII), che tenta un sistema d'adattamento fra Qabbālāh e filosofia.
Intorno a quest'epoca ebbe probabilmente la sua redazione finale ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...