CALDARA, Polidoro (detto Polidoro da Caravaggio)
Giulietta Chelazzi Dini
M. G. Ciardi Dupré Dal Poggetto
Molto scarsi sono i dati biografici del C., di cui è incerta anche la data della nascita (cfr. [...] ampio corpus polidoriano del secondo Cinquecento è dovuto a Cherubino Alberti, che lo rese con intenti pittorici di derivazione agostinocaraccesca (alcuni rami nella Calcografia nazionale). Le incisioni dell'Alberti, di cui sono citate qui solo le ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Bonaventura da Bagnoregio
Gian Carlo Garfagnini
Ministro generale dell’ordine dei frati minori, Bonaventura è noto, oltre che per la sua statura intellettuale di teologo e mistico, anche come una sorta [...] fondare filosoficamente la vita politica su quattro ‘funzioni’ progressivamente implicantisi, ossia il culto monoteistico, la derivazione delle leggi politiche (positive) dalla legge naturale, la delimitazione dell’esercizio del potere di governare ...
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FRANCQUEVILLE (Francavilla), Pierre (Pietro)
Sandro Bellesi
Figlio dello scabino Martin, nacque nel 1548 a Cambrai in Francia. Dopo essere stato iniziato allo studio delle lettere, si orientò verso [...] dove è tuttora (De Francqueville, 1968).
Preceduta da disegni preparatori, l'opera rivela schemi compositivi di palese derivazione giambolognesca, attestando analogie stringenti soprattutto con il celebre Ratto di una sabina della loggia dei Lanzi a ...
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GALUPPI, Baldassarre, detto il Buranello
Raoul Meloncelli
Nacque a Burano, isola della laguna di Venezia, il 18 ott. 1706.
Apprese le prime nozioni di musica dal padre Angelo, barbiere e violinista [...] , che dava un nuovo carattere alla linea melodica dell'aria, non più strutturata secondo uno schema metrico di derivazione rigorosamente poetica, bensì concepita sulla base di un procedimento libero e autonomo, in linea con il procedere dell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Guido De Ruggiero
Maurizio Torrini
Storia della filosofia e Storia del liberalismo europeo sono le due opere cui è legato il nome di Guido De Ruggiero, con filosofia e politica non sempre in lui conciliate. [...] L’odio contro i nemici si condensa nella concordia interna, capace di superare le divisioni e i contrasti derivanti da condizioni materiali, economiche e storiche, trasformandole in sentimenti potenti. È l’idealità dell’azione che nasce direttamente ...
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Onorio I
Antonio Sennis
Nativo della Campania, proveniva certamente dagli strati più elevati della società locale, essendo figlio del "consul" Petronio. Non se ne hanno notizie prima dell'ascesa al [...] . Atti del XXVIII Convegno storico internazionale, Todi, 13-16 ottobre 1991, Spoleto 1992, pp. 103-47.
Ead., Una possibile derivazione gregoriana per il "monotelismo" di Onorio I. In margine ad un recente intervento di A. Thanner nell'"Honoriusfrage ...
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GOSIA, Martino
Giorgio Tamba
Nacque verso l'anno 1100. Sarti e Savigny, sulla scorta di notizie tratte dai testi del Piacentino, di Guglielmo da Pastrengo e di Cino da Pistoia, hanno indicato in Bologna [...] riguarda il cognome Gosia io non so se sia nome di donna e denoti quindi la discendenza da una Gosia, ovvero soprannome, derivato forse dalla guscia o gozzo […] certo anch'esso si mutò presto nel cognome personale di Gosio […] e più tardi la famiglia ...
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Possessione
Cecilia Pennacini
Il termine possessione designa fenomeni abnormi dell'esperienza e del comportamento, dovuti a presunti influssi esercitati sul corpo umano da forze soprannaturali. I sintomi [...] artistica ed evidenzia la centralità svolta in entrambi gli ambiti dalla 'facoltà mimetica'. Il concetto di mimesi, di derivazione aristotelica, vede nell'imitazione la funzione fondamentale dell'arte, e in particolare del teatro e degli altri generi ...
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DE FILIPPI, Filippo
Guido Cimino
Nacque a Milano il 20 apr. 1814 in una famiglia di origine piemontese. Il D. compì gli studi liceali nel collegio S. Alessandro di Milano e quindi passò nel collegio [...] condizioni ambientali. La possibilità di un processo evolutivo per alcune specie, tuttavia, non può giungere, per il D., "a far derivare l'uomo da una scimia, come pretesero Lamarck e Geoffroy de Saint-Hilaire, non certo per nobilitame l'origine", Il ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] critiche, già ovvie, all'unità italo-greca (p. 6); l'idea che già in fase indoeuropea (questo aggettivo, di probabile derivazione dalla linguistica francese, è ora e poi adottato dal C.) si debbano postulare "varietà sociali" che "dan luogo a varietà ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.