Filosofo inglese (Stradbrook, Suffolk, 1175 - Lincoln 1253). Fautore di un ritorno al platonismo agostiniano, risulta centrale nella sua fisica e metafisica la dottrina della luce e il concetto di illuminazione [...] luce che è il veicolo della sensibilità; inoltre, sempre in termini di luce e "illuminazione", si pone il problema della conoscenza umana che è capace di verità in quanto vede nella "luce increata", nella "luce della somma verità", la verità delle ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] è già tutta elaborata nell'opera di Hegel (donde Engels l'ha ricavata e trascritta). Pensare di produrre una conoscenza scientifica della realtà attraverso la dialettica è un sogno da vecchi metafisici. La logica della scienza s'ispira al principio ...
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Filosofo tedesco (Danzica 1863 - Heidelberg 1936). Esponente di spicco della scuola neokantiana che trovò a Heidelberg e nella Scuola del Baden il suo centro propulsore, sviluppò una filosofia il cui punto [...] , trascendono tanto il mondo psichico quanto quello fisico. Essi si pongono come un dover-essere trascendente rispetto al soggetto conoscente, e l'atto di giudicare, come aveva già notato Windelband, viene a configurarsi come un porre in relazione la ...
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taoismo
Maurizio Paolillo
La sapienza che ha influenzato tutta la cultura cinese
Il taoismo è l’antichissima tradizione filosofico-religiosa della Cina. Esso ha avuto storicamente due volti: uno segreto, [...] poiché la conoscenza era trasmessa dal maestro a pochi discepoli, e uno religioso, aperto alla venerazione di tutti, con culti popolari e templi diffusi in tutto il paese. Il taoismo ha influenzato grandemente l’arte e la letteratura della Cina ...
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Nella logica aristotelica, riferito a ciò che separa una cosa da un’altra, che nega l’appartenenza di un predicato a un soggetto. La teologia a. (in opposizione alla catafatica) è quella che procede alla [...] conoscenza di Dio per via di negazioni, dicendo ciò che Dio non è. ...
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Filosofia
L’azione di considerare pensando e ripensando con attenzione e scrupolo. Nel linguaggio filosofico, il termine è andato storicamente caratterizzandosi in accezioni più specifiche. In J. Locke [...] possiamo arrivare ai concetti», è «la coscienza della relazione tra le rappresentazioni date e le nostre varie fonti di conoscenza», grazie alla quale può essere colto il loro scambievole rapporto. G.W.F. Hegel, sottolineando il carattere creativo ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] IV 3(27),13.
9 Sulle implicazioni epistemologiche si veda R. Chiaradonna, La dottrina dell’anima non discesa in Plotino e la conoscenza degli intelligibili, in Per una storia del concetto di mente, a cura di E. Canone, Firenze 2005, pp. 27-62.
10 Cfr ...
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Nozick, Robert
Antonio Rainone
Filosofo statunitense, nato a New York il 16 novembre 1938. Laureatosi alla Columbia University nel 1959, insegna dal 1969 nella Harvard University.
Filosofo dai molteplici [...] nel dibattito contemporaneo sui rapporti tra individualismo, liberalismo e democrazia, N. ha esteso i suoi interessi alla teoria della conoscenza, all'etica e ai fondamenti delle scienze umane, occupandosi, tra gli altri, di problemi quali l'identità ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] m., coltivata privatamente e a fini personali. In parte per questa diffidenza, in parte anche in base a una certa conoscenza delle pratiche magiche diffuse nel vicino Oriente, i Greci attribuivano alla m. un’origine straniera (così anche il termine m ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giulio Cesare Vanini
Francesco Paolo Raimondi
Spirito inquieto, che si sente investito del compito civile di un profondo rinnovamento politico-culturale dell’uomo e della società, Giulio Cesare Vanini [...] , mutevoli e contingenti, sarebbe, come quella umana, soggetta al mutamento e all’errore; e viceversa, se non ne ha conoscenza, il sapere e il potere divino subiscono una limitazione incompatibile con la natura della divinità.
Il principio logico, di ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...