PANEZIO (Παναίτος, Panaetius) di Rodi
Guido Calogero
Pensatore greco, nato intorno al 183, morto nel 110 o 109 a. C. Con Posidonio, che è suo scolaro e che peraltro lo supera di gran lunga quanto a [...] che concerne l'ideale della costituzione mista, a sua volta venuto all'eclettico P. dalla tradizione platonico-aristotelica); e contribuisce così, più che ogni altro, alla diffusione delle concezioni stoiche nell'aristocrazia romana e particolarmente ...
Leggi Tutto
Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] ) che aveva opposto circa un secolo prima il grammatico musulmano al-Sīrāfī (m. 979) e il logico nestoriano, di ispirazione aristotelica, Abū Bišr Mattā ibn Yūnus (m. 940).
Il XIII secolo
La rivalità tra i sostenitori del modello tradizionale della ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Fino al 1770 il panorama della chimica europea è caratterizzato da una gran mole di [...] , viene sostenuta dal potere politico. Le grandi scoperte in mineralogia e chimica delle arie portano alla distruzione dell’’idea aristotelica di terra e di aria come elementi irriducibili dei corpi. Prima di Lavoisier la chimica è un sapere alla ...
Leggi Tutto
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] . si costruisce proprio sulla base del fluire uniforme delle idee nell’intelletto.
Tanto forte rimase il peso della tradizione aristotelica per la definizione del concetto di t. che I. Newton dovette utilizzare, per la sua distinzione fra t. assoluto ...
Leggi Tutto
SCOLASTICA
Francesco Pelster
. Nome e carattere. - Il termine di filosofia "scolastica" è stato introdotto nell'uso generale, a designare la filosofia e la teologia medievali, solamente dagli umanisti, [...] , l'Etica (I-III). A Toledo o sotto l'influenza di Toledo, Alfredo da Sareshel (m. nel 1215) tradusse lo scritto pseudo-aristotelico De plantis, Michele Scoto (morto verso il 1236) nuovamente la Fisica e il De caelo et mundo, inoltre il De anima, la ...
Leggi Tutto
TEOFRASTO (Θεόϕραστος, Theophrastus) di Ereso
Guido CALOGERO
Fabrizio CORTESI
Filosofo greco, scolaro e successore di Aristotele nella direzione del peripato, che tenne dal 322-21, anno della morte [...] della vita, gli schemi delle "virtù" e dei "vizî" già dedotti speculativamente da Platone e ripresi e approfonditi da Aristotele. Per gli altri e minori resti di scritti teofrastei e per le loro edizioni, v. il sottocitato Ueberweg-Praechter, p ...
Leggi Tutto
VANNI ROVIGHI, Sofia
Tullio Gregory
(App. IV, III, p. 792)
Storica della filosofia italiana, morta a Bologna l'11 giugno 1990. In ambito medievistico, orientò le sue ricerche soprattutto sui secoli [...] con particolare insistenza sul concetto di uomo e di ragione e sulla novità costituita dall'assunzione della dottrina aristotelica della forma e della sua applicazione all'anima razionale. In questa prospettiva assume valore originale l'antropologia ...
Leggi Tutto
Filosofo peripatetico del sec. I a. C., prima insegnante a Mitilene, poi ad Atene, dove forse successe nello scolarcato ad Andronico di Rodi. Fu amico di Cicerone. Delle sue vedute filosofiche è noto solo [...] genere di mantica: difesa che C. fondava attribuendo la facoltà di tali sogni all'intelletto (νοῦς), secondo la concezione aristotelica per cui esso sopraggiungeva "dal di fuori" (ϑύραϑεν) all'anima e non era quindi limitato alla sua circoscritta ...
Leggi Tutto
Dante Alighieri, Opere minori: Convivio - Introduzione
Cesare Vasoli
I. - L'opera che si ripresenta in questo volume, a conclusione dell'edizione ricciardiana dell'Alighieri, è forse quella che, nel [...] linguistica di Dante che la fa derivare dal verbo latino «auieo» o da «autentin») «atto degno di fede e d'obedienza»; e certo Aristotele ne è degnissimo, giacché è il «maestro e l'artefice» che indica il vero fine dell'uomo, il «maestro e duca de la ...
Leggi Tutto
contingente
Alfonso Maierù
Il latino (contingens), nella tradizione filosofica, rende i valori dei termini greci συμβαίνειν(" accadere ") in concorrenza con accidere, evenire, e l' ἐνδέχεσθαι (" accettare [...] modali, e come tale ricorre soprattutto in Interpr. 12-13 e in An. Pr. I 2, e 8-22. Secondo la tradizione aristotelica, è modale una proposizione quando soggetto di essa è una proposizione (il dictum degli scolastici), e predicato è uno dei termini ...
Leggi Tutto
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...