Radice che dopo aver raggiunto una data lunghezza subisce un accorciamento, nella sua parte superiore, visibile come una serie di grinze trasversali. Le radici dei rizomi, bulbi e tuberi sono per lo più c. (dette anche tiranti); esse hanno il compito di regolare la profondità nel terreno dell’organo al quale sono attaccate, giacché nel maggior numero di piante provviste di germogli sotterranei questi, ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce [...] 5 nella fava ecc. Dalle r. secondarie si dipartono r. di terzo ordine e così via, costituendo un complesso detto apparatoradicale. Sia i rami di vario ordine della r. primaria sia le r. caulogene hanno origine interna e precisamente si originano al ...
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Fusto delle piante non lignificate, che porta le foglie e stabilisce il collegamento tra queste e l’apparatoradicale. Si sviluppa dalla gemma, detta piumetta, che sta all’apice dell’embrione, sopra l’inserzione [...] dei cotiledoni. Questa gemma, costituita all’inizio da meristemi, origina lateralmente le bozze fogliari, che si evolveranno nelle foglie; all’ascella di queste si organizzano altre gemme che daranno o ...
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Sistema di depurazione di acque di rifiuto realizzato in zone umide artificiali sfruttando i meccanismi naturali di rimozione degli inquinanti da parte della vegetazione.
Gli impianti di f. sono formati [...] e riempiti con un letto di ghiaia o di terreno sabbioso che costituisce il supporto per l’apparatoradicale di una copertura vegetale (v. fig.) composta da macrofite (Phragmites australis, Canna flaccida ecc.). L’azione depurativa ...
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Area, più o meno vasta, di terreno impermeabile o insufficientemente drenato, nella quale le acque piovane o i corsi d’acqua alimentano un bacino di raccolta, di solito poco profondo, spesso occupato da [...] palustre è costituita essenzialmente da elofite, cioè piante che vivono in terreni costantemente imbevuti d’acqua, con apparatoradicale e organi svernanti (solitamente rizomi) affondati nel fango, e fusto, foglie e fiori a contatto dell’atmosfera ...
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Organo assiale epigeo delle piante legnose, che collega l’apparatoradicale agli apparati fotosintetici e riproduttivi. Può variare in altezza da pochi cm in alcuni arbusti nani, a più di 100 m in alcuni [...] alberi (sequoia, eucalipto), e fino a 300 in alcune palme sarmentose delle foreste tropicali. Se all’estremità superiore del f. non vi sono ramificazioni, questo viene detto stipite.
L’inizio dello sviluppo ...
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Processo di decontaminazione di suoli inquinati da metalli tossici (arsenico, cadmio, piombo, mercurio, nichel ecc.), operato da piante capaci di accumulare tali metalli all’interno dei vacuoli a livelli [...] che si manifestino effetti tossici per le piante stesse. Per es., Pteris vittata, una specie di Felci munita di un apparatoradicale molto esteso, è dotata di eccezionali capacità di accumulo nei confronti dell’arsenico. Le piante possono, in seguito ...
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In patologia vegetale, somministrazione alle piante malate di sostanze capaci di combattere alcune malattie (da carenza ecc.), o direttamente i parassiti, o di neutralizzare le tossine emesse da questi. [...] Il metodo migliore è quello di fornire soluzioni acquose al terreno, le quali, assorbite dall’apparatoradicale, si diffondono più o meno per tutto il corpo vegetale. ...
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Asse primario della radice (➔) quando i suoi rami sono meno robusti e meno lunghi di esso, in modo che nel complesso si forma un apparatoradicale a cono più o meno allungato, come una carota. Nella radice [...] giovane il f. è privo di rami ...
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orchidea
Alessandra Magistrelli
Un fiore capace di straordinari adattamenti
Le orchidee sono piante erbacee della famiglia delle Orchidacee, diffuse in tutto il Pianeta. Hanno splendidi fiori dai colori [...] le radici che scendono fino al terreno. Esistono però anche molte orchidee terrestri, come quelle dei nostri climi. L’apparatoradicale della pianta terrestre è formato da fusti modificati (tuberi, rizomi) con radici e sostanze di riserva. Nel genere ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella locuz. risposta n., di chi risponde...