spermatozoo In biologia, la cellula sessuale maschile matura (detta anche spermio) con cui tutte le specie provvedono, eccettuati i casi di partenogenesi, alla riproduzione sessuale mediante il processo [...] Lo s. assolve a due funzioni principali: unisce il suo corredo aploide di geni a quello dell’uovo per la riproduzione sessuata e dà un’unica membrana plasmatica: la testa, che contiene un nucleo aploide, e la coda, che fornisce allo s. la motilità ...
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Alghe verdi o gialloverdi con cellule uni- o plurinucleate, isolate, riunite in colonie di varia forma o in corpi pluricellulari. La propagazione vegetativa si effettua a mezzo di spore mobili o immobili, [...] mancanti. Riproduzione sessuale per copulazione di aplanogameti, che formano zigoti ibernanti, i quali, quando germinano, generano quattro nuclei aploidi e secondo che persistano tutti i nuclei o ne abortiscano uno, due o tre, si formano quattro, due ...
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Complessità biologica
Saverio Forestiero
I sistemi viventi della biosfera vengono di norma ordinati in una gerarchia di entità, ciascuna delle quali vuole rappresentare un livello di organizzazione [...] pari a 33000 (63000 nel caso diploide). Questa è una cifra strabiliante, non solo assolutamente superiore al totale dei genotipi aploidi già prodotti e producibili in futuro, ma anche di gran lunga superiore al numero stimato di tutte le particelle ...
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Cooperazione
Gerald S. Wilkinson
(Department of Zoology, University of Maryland, College Park, Maryland, USA)
La cooperazione si verifica quando due organismi traggono beneficio da un'azione comune. [...] come avviene di solito, la regina si è accoppiata più volte, le operaie sono meno imparentate con la prole maschile aploide delle loro sorelle di quanto non lo siano con la prole della loro madre (Maynard Smith e Szathmary, 1995). Come è prevedibile ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] pari a 3³⁰⁰⁰ (6³⁰⁰⁰ nel caso diploide). Questa è una cifra strabiliante, non solo assolutamente superiore al totale dei genotipi aploidi già prodotti e producibili in futuro, ma anche di gran lunga superiore al numero stimato di tutte le particelle ...
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Biologia dello sviluppo animale
di Giovanni Giudice
Le ricerche di quest'ultimo ventennio del sec. 20° hanno consentito di trovare risposte sempre più puntuali, in termini molecolari, a numerosi problemi [...] loro cellule diventerà il gamete.
L'embriogenesi zigotica inizia con la fecondazione dell'oosfera, una delle otto cellule aploidi del sacco embrionale, da parte di uno dei due nuclei germinativi del granulo pollinico, veicolati dal tubulo pollinico ...
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Sviluppo embrionale
CConrad H. Waddington
Antonio García-Bellido
di Conrad H. Waddington, Antonio García-Bellido
SVILUPPO EMBRIONALE
Biologia dello sviluppo di Conrad H. Waddington
Sommario: 1. Introduzione. [...] (O. Hertwig, A. Weismann, Th. H. Boveri), e il processo di fecondazione che risulta dalla fusione dei due gameti aploidi dei genitori. I cromosomi divennero così i candidati più ovvii a sostenere il ruolo di trasportatori dei fattori ereditari, prima ...
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Sociobiologia
DDavid P. Barash
di David P. Barash
SOMMARIO: 1. Cenni storici: a) etologia; b) ecologia evoluzionistica; c) genetica evoluzionistica; d) genetica comportamentale; e) la nuova sintesi. [...] le femmine (sia le regine che le operaie) sono diploidi e nascono per un normale processo di fecondazione, mentre i maschi sono aploidi e nascono per partenogenesi da uova non fecondate. In questo sistema le operaie hanno in comune i 3/4 dei geni, in ...
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Società animali
Giorgio Celli
Il problema della socialità tra gli animali
Le società animali, perlomeno quelle più famose e complesse delle api e delle formiche, costituivano già per Darwin un appassionante [...] in forza della quale da uova regolarmente fecondate nascono femmine diploidi, mentre da uova non fecondate nascono maschi aploidi, i fuchi (aplodiploidia). Di conseguenza, se le operaie si riproducessero, trasmetterebbero alle figlie soltanto la metà ...
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MUTAZIONE (XXIV, p. 165)
Giuseppe Montalenti
Nel 1880 H. de Vries (v., XII, p. 711) trovò presso Hilversum in Olanda una pianta, la Oenothera lamarckiana che, sfuggita da qualche giardino, si era rinselvatichita [...] di poliploidia, in cui si ha un numero di cromosomi che, invece di essere diploide, cioè eguale a due volte il numero aploide n, è pari a 3n, 4n, 5n, ecc. Ne risulta spesso una maggiore dimensione delle cellule, e conseguentemente di tutto il corpo ...
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aploide
aplòide agg. [dal gr. ἁπλοειδής «semplice», comp. di ἁπλο- «aplo-» e -ειδής «-oide»]. – In genetica, di organismo animale o vegetale che ha una sola serie di cromosomi; più genericam., relativo ad aploidia, che presenta aploidia: fase...
aploidia
aploidìa s. f. [der. di aploide]. – In genetica, presenza di una sola serie di n cromosomi, quale si trova nei gameti; si osserva anche normalmente in alcuni organismi (maschi dell’ape) ed è conseguenza dello sviluppo partenogenetico...