Restaurazione
Ritorna il vecchio ordine dopo la sconfitta di Napoleone
Con il termine Restaurazione si intende il ritorno sul trono dei sovrani legittimi spodestati da una rivoluzione o dalle conquiste napoleoniche. L’età della Restaurazione (1815-30) fu un periodo della storia europea in cui furono ristabilite le antiche dinastie regnanti e i privilegi del clero e della nobiltà, e fu realizzato un compromesso tra il vecchio e il nuovo
Il termine Restaurazione fu coniato nel 1816 dallo svizzero Carl Ludwig von Haller per indicare il ristabilimento in Francia dei Borbone dopo la sconfitta di Napoleone. Fu poi esteso ad altre situazioni, come alla Restaurazione degli Stuart in Inghilterra (1660) dopo l’età di Cromwell. Più comunemente, però, si usa per il periodo della storia d’Europa compreso tra il 1815 e il 1830.
Dopo la caduta di Napoleone le potenze vincitrici, Austria, Inghilterra, Russia e Prussia, si riunirono nel Congresso di Vienna (novembre 1814-giugno 1815) per decidere le sorti dell’Europa. Smantellato l’Impero napoleonico, gli Stati furono ridefiniti seguendo i principi di legittimità ed equilibrio: si restaurarono le legittime dinastie, cioè quelle al potere prima della Rivoluzione francese, e si spartirono i territori cercando di creare un clima di accordo tra le potenze, per garantire la pace. Per impedire nuovi attacchi all’Austria e alla Prussia da parte della Francia furono creati tra di esse alcuni ‘Stati-cuscinetto’. A tal fine la Repubblica di Genova fu sacrificata e annessa al Regno di Sardegna, che era il ‘cuscinetto’ tra Francia e Lombardia austriaca. Anche Venezia non riebbe l’indipendenza, ma rimase sotto il dominio austriaco.
Nel 1815 furono istituite anche alleanze per concertare la politica internazionale e garantire il rispetto delle decisioni prese a Vienna. Russia, Austria e Prussia si promisero reciproco aiuto e diedero vita a una Santa alleanza, proposta dallo zar Alessandro I per difendere l’assolutismo da ogni rivoluzione. Per garantire la pace e l’ordine in Europa, le stesse potenze strinsero con l’Inghilterra la Quadruplice alleanza, che nel 1818 divenne quintuplice con l’ingresso della Francia.
Molti sovrani ripristinarono l’assolutismo monarchico e i privilegi di clero e nobiltà. La restaurazione sociale, però, non poté essere realizzata completamente: molte proprietà, confiscate durante la rivoluzione ai nobili e al clero, erano state rivendute e non potevano essere restituite; alcune riforme, poi, erano troppo radicate nella società per poterle abrogare. I sovrani più lungimiranti realizzarono un compromesso tra il vecchio e il nuovo e conservarono l’efficiente macchina statale creata dalle riforme napoleoniche.
Contro la Restaurazione nacquero numerose società segrete che si battevano per gli ideali di libertà e nazionalità, ormai largamente diffusi ma totalmente ignorati a Vienna. Esse organizzarono insurrezioni per ottenere la costituzione e le lotte per l’indipendenza nazionale dei popoli sotto il dominio straniero.
La prima ondata di moti scoppiò nel 1820 in Spagna, dove i militari insorti strapparono al re una costituzione. Sull’onda dell’entusiasmo si ebbero moti anche in Italia, organizzati dalla Carboneria nei regni delle Due Sicilie (1820) e di Sardegna (1821). Anche qui la costituzione fu ottenuta. La Santa alleanza, però, represse con le armi gli insorti: nel 1823 tutte le costituzioni erano state revocate. Anche il moto decabrista, scoppiato nel 1825 in Russia, fu stroncato. Solo i Greci riuscirono a ottenere l’indipendenza dai Turchi nel 1829, grazie all’appoggio delle potenze europee.
Una nuova ondata di moti sconvolse l’Europa nel 1830. In Francia fu cacciato Carlo X e si formò la monarchia liberale di Luigi Filippo d’Orléans; il Belgio ottenne l’indipendenza dall’Olanda. Nonostante il fallimento dei moti in Polonia e in Italia, l’Europa della Restaurazione era ormai disgregata: alla Santa alleanza ridotta ad Austria, Russia e Prussia si opponeva la ‘cordiale intesa’ degli Stati liberali e costituzionali (Inghilterra e Francia). L’età della Restaurazione era finita: i cambiamenti provocati in molti paesi dalla rivoluzione industriale e la nascita di nuove idee e correnti politiche prepararono il clima per una nuova ondata di moti nel 1848-49.