Senegal, Repubblica del
Stato dell’Africa occid. con capitale a Dakar, è delimitato a E e N dal corso del fiume Senegal e racchiude completamente il bacino del fiume Gambia e l’omonimo Stato. La popolazione è a grande maggioranza musulmana, il wolof è la lingua più diffusa, insieme al francese. Sede del regno Tekrur già prima del 10° sec., area d’influenza del regno del Ghana, vide verso l’11° sec. l’avvio dell’islamizzazione delle comunità , a opera dei berberi zenaga della Mauritania e del S. settentrionale. Intorno al 1040 questi crearono un ribat (centro religioso fortificato), base della successiva espansione almoravide. Fondato dal leggendario bourba («re») Njajan Njay, tra l’11° e il 14° sec. si consolidò il regno Wolof o Jolof, che nel 16° sec. si divise in Stati fra loro rivali, ma lasciò una forte eredità linguistica e culturale. Sul finire del 17° sec. il S. fu interessato da un’ondata di fervore islamico e nel 1776 i tekrur (o toucouleur), sotto la guida di Abdul Kader Kan, fondarono nel Futa Toro una confederazione teocratica. I portoghesi giunti verso la metà del 15° sec. crearono diverse basi commerciali lungo la costa, cui poi si aggiunsero quelle di olandesi e di francesi che nel 17° sec. scalzarono l’egemonia del Portogallo. Costruito un proprio avamposto su un’isola alla foce del fiume Senegal, la futura Saint-Louis, nel 1677 i francesi conquistarono l’isola-mercato di Gorée, già base olandese. Le due località – principali porti di scambio di schiavi, d’oro e di gomma della regione – furono occupate ripetutamente dagli inglesi, che però conservarono nell’area solo le basi sul fiume Gambia, intorno a cui si costituì poi il piccolo possedimento britannico del Gambia. Tornati alla Francia nel 1816, i possedimenti senegalesi furono affidati al governatore L.-L.-C. Faidherbe che, assicurate le basi costiere e fondata Dakar nel 1857, condusse la penetrazione francese nell’entroterra, occupando Futa Toro e Futa Djallon, bloccando l’espansione di al-Hajj Umar Tall e usando la testa di ponte senegalese come retrovia per le conquiste francesi in Africa occidentale. L’ultimo ventennio dell’Ottocento vide l’emergere della confraternita religiosa della Mouridiyya, fondata da Ahmadu Bamba, che raccolse rapidamente un vasto consenso. La Francia, impegnata a minare il potere dei capi locali, inizialmente esiliò Ahmadu Bamba, ma in seguito lo richiamò, utilizzando la sua influenza per stabilizzare il Paese e promuovere lo sviluppo della coltura d’arachide, che divenne il principale prodotto d’esportazione del Paese. Nel 1895 il S. entrò a far parte dell’Africa occidentale francese (AOF) e, sul finire del 19° sec., Parigi conferì lo status municipale alle città costiere di Gorée, Rufisque, Saint-Louis e Dakar (➔ ), i cui abitanti ottennero cittadinanza francese e rappresentanza parlamentare a Parigi. Nel 1902 la capitale dell’AOF e del S. fu spostata da Saint-Louis a Dakar. Nel 1914 B. Diagne fu il primo deputato africano eletto all’Assemblea nazionale, nonché fondatore in S. del Parti républicain-socialiste (1919). Controllato dal regime di Vichy fra il 1940 e il 1942, lo strategico porto di Dakar fu poi preso dalla Francia libera. Il movimento anticoloniale fu dominato dalla figura di L.S. Senghor e dal suo Bloc démocratique sénégalais (BDS), che nel 1958 si fuse nell’Union progressiste sénégalaise. Socialista e cattolico progressista, moderato e sostanzialmente filoccidentale in tema di scelte di schieramento internazionale, Senghor forgiò un efficace patto di potere con l’establishment islamico senegalese e il notabilato rurale. Nel 1958 il S. aderì alla Comunità franco-africana e nel 1959, falliti i tentativi di creazione di una confederazione fra i territori dell’ex AOF (➔ Houphouët-Boigny, Félix), si unì al Sudan francese (od. Mali) dando vita alla Confederazione del Mali, che nel giugno 1960 proclamò la propria indipendenza. Nell’agosto dello stesso anno tuttavia il S. si staccò dalla confederazione. La presidenza della Repubblica fu assunta da Senghor, che nel 1963, dopo dissidi con il primo ministro M. Dia e un tentativo di golpe, varò un regime a partito unico. Preparata una successione in chiave di stabilità e apertura democratica, nel 1980 Senghor si ritirò dalla politica. Gli successe Abdou Diouf, che portò avanti il processo di graduale liberalizzazione del sistema politico. Nel 1982 approvò l’unione tra S. e Gambia nella Confederazione del Senegambia, esperienza conclusasi nel 1989. Nel 2000 le elezioni furono vinte da Abdoulaye Wade del Parti démocratique sénégalais, che nel 2004 riuscì a porre fine alla lotta secessionista della regione della Casamance, iniziata negli anni Ottanta. Wade è stato rieletto nel 2007.