Direttore della fotografia e regista francese (Parigi 1924 - Labenne 2016). Reporter di guerra in Indocina per Time e Life, dopo alcuni film anonimi, si è legato alla Nouvelle vague francese, rivelandosi con À bout de souffle (Fino all'ultimo respiro, 1960) di J.-L. Godard; il suo timbro visivo è evidente, con un uso esclusivo della luce naturale che asseconda movimenti di macchina agili e nervosi. Con il regista parigino C. ha collaborato in quasi tutti i film degli anni Sessanta, da Une femme est une femme (La donna è donna, 1961) e Vivre sa vie (Questa è la mia vita, 1962), sino a Pierrot le fou (Il bandito delle undici, 1965) e La Chinoise (1967), per poi ritrovarsi con Passion (1982, premiato al festival di Cannes) e Prénom Carmen (1983, premio speciale della giuria al festival di Venezia). Ha lavorato per altri esponenti del nuovo corso del cinema francese, tra cui F. Truffaut (Jules et Jim, 1962), J. Baratier (La poupée, 1962). Con l'avvento del colore il suo lavoro è sembrato ripiegare verso una sensibilità cromatica di tipo classico, ma sempre con ottimi esiti. In questa stagione ha lavorato anche per C. Costa-Gavras (Z, 1969, Z - L'orgia del potere) e Richard Dembo. Tra i film da lui diretti va ricordato, Hao-Binh (1970). Ancora in tempi recenti per Ph. Garrel ha fotografato La naissance de l'amour (1993), Le coeur fantôme (1995), e il film in bianco e nero Sauvage innocence (2001), dove ritrova le radici del suo mondo espressivo.