Attore dialettale fiorentino (Firenze 1823 - Livorno 1884); esordì nella compagnia di V. De Caprile, di cui sposò la figlia Anna; recitò poi (1846) con Amato Ricci suo maestro, e, morto questo (1855), fu lo Stenterello più applaudito per spontanea, espansiva comicità. Al teatro Niccolini di Firenze si fece iniziatore di un teatro popolare italiano, tentativo che non ebbe però successo. Furono sue figlie: Garibalda, moglie dell'attore Andrea Niccoli, e Aurelia, generica nella compagnia del cognato.