Pittore (Gaeta 1550 circa - Roma 1598). Allievo forse di I. del Conte, raggiunse la notorietà con i suoi ritratti di celebri personaggi romani; ispirandosi alla ritrattistica fiamminga cinquecentesca (A. Moro, F. Pourbus), ritrasse con grande abilità tecnica e attenzione virtuosistica le caratteristiche fisiche e gli attributi sociali del soggetto (Marcantonio Colonna, Roma, galleria Colonna). Nelle opere religiose il suo stile mostra un'originale elaborazione di varî apporti, come l'influsso della pittura veneta, mediato da G. Muziano e da S. del Piombo, o dell'opera di Fra Bartolomeo (la Maddalena, 1574, Roma, S. Giovanni in Laterano; l'Immacolata, 1581, Ronciglione, chiesa dei Cappuccini; l'Assunta, 1585, Roma, S. Silvestro al Quirinale). La sua pittura devota e rigorosa, in sintonia con il clima controriformistico, trovò particolare consonanza con l'opera di G. Valeriano, con cui P. collaborò nella chiesa del Gesù a Roma (cappella della Madonna della Strada, 1584-88; Pietà per la cappella della Passione, 1591, New York, Metropolitan Museum). Tra le ultime opere, l'intenso Ritratto di cardinale (Louvre), la Crocifissione (1585-90, Roma, S. Maria in Vallicella), l'Assunta (incompiuta, Roma, S. Caterina dei Funari).