Sistema e prassi di governo caratteristici di una Repubblica presidenziale; in senso polemico, la tendenza a una gestione egemonica e autoritaria del potere da parte del presidente di una Repubblica, come conseguenza dell’eccessiva concentrazione di poteri nella sua persona. Anche, l’atteggiamento di chi è favorevole alla costituzione di una Repubblica presidenziale.
La forma di governo presidenziale è caratterizzata, nel quadro di una rigida separazione dei poteri, da un esecutivo affidato a un presidente della Repubblica che è espresso direttamente dal corpo elettorale, dura in carica per un periodo di tempo predeterminato, non è soggetto a un rapporto di fiducia con il Parlamento, non ha il potere di scioglierlo ed è a capo dell’apparato burocratico e militare: espressione tipica di questa forma di governo sono gli USA.
Il semipresidenzialismo, invece, presenta, fondendoli tra loro, elementi del governo parlamentare (come la fiducia del Parlamento nei confronti del governo e il potere del presidente della Repubblica di scioglimento delle Camere) con elementi del governo presidenziale (come l’elezione popolare del presidente della Repubblica). In particolare, i sistemi politici semipresidenziali si distinguono per il meccanismo dell’esecutivo diarchico: invece di basarsi sul principio della separazione dei poteri, viene ricercata una loro integrazione, attraverso la creazione di un potere intermedio (il governo) che faccia da raccordo fra l’iniziativa presidenziale e il controllo parlamentare. Prototipo e modello della forma di governo semipresidenziale è il regime che fu adottato nella Francia della Quinta Repubblica in seguito alle modifiche costituzionali del 1958. Le esperienze contemporanee di altri paesi, come Portogallo, Austria, Irlanda, Finlandia, costituiscono altrettante varianti specifiche di questo stesso modello.