polpi, calamari, Nautilus
Molluschi a reazione
I Cefalopodi sono Molluschi esclusivamente marini, predatori, dotati di intelligenza particolarmente sviluppata. In polpi, seppie e calamari la conchiglia è ridotta e interna. Le ammoniti, i Nautiloidi estinti che dominarono i mari milioni di anni fa, avevano invece una complessa conchiglia esterna, come le cinque specie di Nautilus ancora viventi
Nel libro 20.000 leghe sotto i mari la fantasia di Jules Verne ha inventato i mostruosi polpi giganti che attaccano il Nautilus del Capitano Nemo, basandosi su animali realmente esistenti. Nell’Oceano Pacifico settentrionale, tra le Isole Aleutine e le coste dell’America Settentrionale, vive la piovra gigante (Enteroctopus dolfeini), che può raggiungere oltre tre metri di lunghezza inclusi i tentacoli. Inoltre, da tempo è nota l’esistenza di calamari giganti (genere Architeuthis) perché alcuni esemplari sono stati trovati morti, anche nello stomaco dei capodogli che se ne nutrono. Solo recentemente è stato possibile fotografare un individuo vivente di circa 8 m, a 900 m di profondità al largo delle coste giapponesi.
I polpi (genere Octopus) e i calamari sono Molluschi che raggiungono di norma dimensioni assai inferiori, e assieme alle seppie (genere Sepia) e ad alcuni altri rappresentanti meno noti, fanno parte della classe dei Cefalopodi. Sono caratterizzati dal possesso di tentacoli, quasi sempre ricoperti da numerose ventose, che sono usati per catturare le prede e portarle alla bocca, dotata di un robusto becco corneo; nei polpi i tentacoli sono anche impiegati per camminare sul fondo marino. I Cefalopodi nuotano molto efficacemente con un sistema a reazione, sfruttando un getto d’acqua forzato dalla cavità del mantello attraverso una sorta di imbuto. La loro abilità nel nuoto è accompagnata dal particolare sviluppo degli occhi, in certi casi comparabili con quelli dei Vertebrati.
I Cefalopodi sono suddivisi in due grandi sottoclassi: i Nautiloidi e i Coleoidi. I Nautiloidi un tempo erano molto numerosi. Tra il Siluriano (circa 410 milioni di anni fa) e il Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa) le ammoniti, i Nautiloidi di quel tempo, dominarono i mari come predatori e poi in breve si estinsero.
Attualmente il gruppo è rappresentato da sole cinque specie che vivono negli Oceani Indiano e Pacifico, appartenenti al genere Nautilus. Prediligono acque profonde (tra i 100 e i 300 m) e per questo le conoscenze sulle loro abitudini sono state a lungo molto scarse. La loro splendida conchiglia, che spesso viene rinvenuta sulle spiagge dopo le mareggiate, è nota da molto tempo e nasconde all’interno un meccanismo segreto.
I Nautilus infatti adottano un ingegnoso sistema per mantenersi in equilibrio nell’acqua. Le numerose camere interne della loro conchiglia, infatti, sono attraversate da un tubicino dalle pareti semipermeabili, attraverso il quale il cefalopode introduce o elimina gas dalla camera. In tal modo può variare l’assetto idrostatico: per risalire dalle profondità introduce gas; per scendere verso il fondo invece elimina il gas che viene sostituito dall’acqua, più pesante. L’uomo, con i sottomarini e i sommozzatori moderni, è arrivato alla stessa soluzione tecnologica molti milioni di anni dopo.
I Cefalopodi cosiddetti moderni, i Coleoidi, non hanno la bellezza delle ammoniti. Della complessa conchiglia dei Nautiloidi sono rimaste solo le vestigia, come l’osso di seppia o il flessibile gladio dei calamari. Nei polpi resta solo un minuscolo, irriconoscibile, tubicino.
L’accoppiamento prevede complicati rituali di corteggiamento, durante i quali i maschi trasferiscono gli spermatozoi alla femmina con speciali tentacoli modificati per l’occasione, detti ectocotili.
I Coleoidi, oltre che abili nuotatori sono efficaci predatori. Sono dotati tra l’altro di una ghiandola del nero produttrice di un liquido nerastro che viene espulso in una nube per sviare e confondere potenziali predatori. Inoltre la loro pelle contiene speciali cellule dette cromatofori, capaci di cambiare colore e usate per confondersi cripticamente con il fondo (mimetismo). I polpi, probabilmente il gruppo di Invertebrati più intelligenti, sono tra i pochissimi capaci di apprendere.