L’arte e la tecnica di plasmare, cioè di lavorare e manipolare una sostanza per darle forma. Si differenzia dalla scultura in quanto crea la forma aggiungendo materia plasmabile e quindi molle (creta, argilla, cera, stucco, cartapesta, plastilina ecc.), mentre la scultura, stando allo stretto senso del termine, realizza la forma togliendo materia, cioè ricavandola da un blocco informe di materia non plasmabile e quindi, in linea di massima, dura (pietra, marmo ecc.). In questo senso la p. può essere arte fine a sé stessa o tecnica preparatoria alla scultura (bozzetti, modelli), con un valore artistico intrinseco.
In fisica nucleare, tecnica delle p. tecnica di rivelazione di particelle dotate di alto potere ionizzante, quali, per es., i prodotti di fissione, consistente nell’esporre a tali particelle alcune materie plastiche, come policarbonato di difenile ecc. Nell’attraversare tali sostanze le particelle provocano danneggiamenti localizzati, che si rendono evidenti con un successivo trattamento con soluzioni concentrate di soda: si ha attacco chimico preferenziale delle macromolecole danneggiate, cioè nei punti in cui è passata la particella, della quale viene così reso visibile il percorso.
Il complesso dei caratteri fisionomici altimetrici di una data regione (p. regionale). La p. è tanto più viva quanto più differenziata è l’orografia locale, ed è perciò più accentuata se notevole è l’energia del rilievo.