pipistrelli
Mammiferi volanti
I pipistrelli sono gli unici Mammiferi capaci di volare, grazie a una membrana tesa fra le dita degli arti anteriori, molto allungate e sottili, come le stecche di un ombrello. Diffusi in tutto il mondo, ma soprattutto nelle regioni tropicali, i pipistrelli sono prevalentemente insettivori, anche se esistono specie adattate a nutrirsi di frutti, piccoli vertebrati e perfino pesci, nettare o sangue. Le specie notturne possiedono un efficiente sistema di orientamento nel buio, attraverso l’emissione e la percezione di ultrasuoni
I Chirotteri sono un ordine di Mammiferi Placentati, provvisti di arti anteriori che nel tempo si sono profondamente modificati e adattati al volo. Esistono più di 920 specie di pipistrelli, sparse in tutto il mondo, che rappresentano circa il 20% di tutti i Mammiferi viventi.
Le falangi della mano formano il telaio che sorregge e distende il patagio, estensione della pelle compresa fra le dita. La coda, spesso presente, non è mai molto lunga e sorregge l’uropatagio, un’altra membrana che si estende fino agli arti posteriori e svolge funzioni ausiliarie al volo. La dentatura è molto variabile, ma comunque formata da denti aguzzi, simile a quella degli Insettivori. I pipistrelli sono generalmente poco prolifici poiché la femmina partorisce un solo piccolo per volta. Quando riposano assumono una caratteristica posizione a testa in giù, mantenendosi aggrappati a un sostegno con le zampe posteriori.
I Chirotteri si dividono in due sottordini ben differenziati: Microchirotteri e Megachirotteri. Il primo sottordine è cosmopolita e comprende numerose specie di taglia piccola, notturne e prevalentemente insettivore; il secondo ordine, invece, comprende specie grandi o medie, diffuse nei paesi tropicali dall’Africa alle isole del Pacifico. Prevalentemente diurni e frugivori (cioè si nutrono di frutti), i Megachirotteri possono raggiungere un’apertura alare di 170 cm, meritando il nome di volpi volanti.
I Microchirotteri sono gli unici pipistrelli presenti in Europa. Per svolgere la loro attività di cacciatori notturni di insetti, hanno sviluppato un efficiente sistema di orientamento nel buio, detto ecolocazione, che è basato su una sofisticata percezione dei suoni. Mentre il pipistrello vola, emette in continuazione ultrasuoni e calcola la distanza, la forma e le dimensioni degli oggetti, ascoltando il ritorno delle onde sonore. In questo mondo virtuale di suoni, che noi riusciamo appena a immaginare, il pipistrello è in grado di localizzare e catturare una falena, di evitare di schiantarsi contro un albero e di sfuggire al tentativo di predazione di un allocco.
Durante le ore diurne, i Microchirotteri dormono in rifugi di vario tipo: alcune specie vivono nelle grotte, altre in cavità dei tronchi, altre ancora dormono aggrappate ai rami degli alberi, nascoste tra le foglie. Il pipistrello comune (Pipistrellus pipistrellus) vive spesso nelle città e si rifugia in cavità artificiali.
Nei climi temperati, i Microchirotteri trascorrono l’inverno in letargo, per superare il periodo dell’anno in cui gli insetti sono particolarmente scarsi. Nelle zone tropicali, invece, sono attivi tutto l’anno e mostrano numerose specializzazioni alimentari. I Noctilionidi sono abili a catturare i pesci: volano sulla superficie dell’acqua e ghermiscono la preda con le zampe, come il falco pescatore. Altri ancora sono ematofagi, cioè si nutrono di sangue.
I Megachirotteri (volpi volanti) comprendono più di 160 specie e costituiscono una singolare attrazione per i turisti nei paesi tropicali. Talvolta, questi enormi pipistrelli si osservano perfino nelle città, dove si riuniscono sui grandi alberi nelle piazze. Spesso si concentrano sugli alberi che producono frutti commestibili, come quelli di Ficus delle foreste tropicali. Tuttavia, occasionalmente si nutrono anche di grossi insetti che catturano sugli alberi. Esistono anche specie nettarivore (generi Macroglossus e Megaloglossus), fornite di una lunga lingua con cui prelevano il nettare dal calice dei fiori, come fanno i colibrì. Tra le caratteristiche che differenziano i Megachirotteri dai Microchirotteri ricordiamo gli occhi molto sviluppati, la voce assai sonora, l’assenza della coda e la presenza di un’unghia alla fine del secondo dito.
Nell’America Centrale e Meridionale, spesso le finestre delle case sono protette da una rete metallica, simile a una zanzariera, la cui funzione è quella di impedire l’ingresso di piccoli visitatori indesiderati. I più temuti tra questi sono i vampiri, pipistrelli di medie dimensioni, appartenenti alla famiglia dei Fillostomidi, adattati a nutrirsi del sangue dei Vertebrati, in particolare dei Mammiferi, che aggrediscono nel sonno. I loro incisivi superiori, particolarmente affilati, infliggono morsi quasi indolori grazie anche alla presenza di sostanze anestetiche nella saliva. Poiché i vampiri sono incapaci di succhiare, perforano la pelle con i denti e poi leccano il sangue con la lingua.
Nei paesi dell’America Latina, mucche e cavalli subiscono comunemente salassi da parte dei vampiri, in particolare da esemplari di Desmodus rotundus, la specie più diffusa; tuttavia, il maggiore pericolo per gli animali e per l’uomo non è il salasso in sé ma le malattie, come la rabbia, che possono essere trasmesse in questo modo. In compenso, nel 2003 si è scoperto il ruolo terapeutico della draculina, sostanza anticoagulante presente nella saliva dei vampiri, attiva contro l’ischemia e la trombosi.
Pipistrelli, serpenti e ragni sono gli animali che da sempre incutono maggiormente paura. Tuttavia, mentre si può capire la diffidenza verso i serpenti e i ragni a causa del veleno che possono iniettare, rimane difficile comprendere i motivi dell’odio per i pipistrelli. Il loro muso somiglia a quello di certe razze canine (boxer, bulldog) che invece sono tanto amate. La repulsione è arrivata al punto che, fin dal Medioevo (quando ancora nemmeno si sospettava l’esistenza di pipistrelli ematofagi, non essendo stata scoperta l’America), la rappresentazione pittorica dei diavoli e di altri personaggi malefici ha sempre utilizzato l’immagine di questi animali, riprendendone soprattutto il particolare delle ali.
Dovunque è diffusa l’idea che i pipistrelli si attacchino ai capelli, incidente che può avvenire in casi rarissimi, quando una colonia viene atterrita dall’improvvisa presenza umana e gli animali volano disperati e abbagliati dalla luce, alla ricerca di un rifugio. In ogni caso, i pipistrelli sono stati sempre perseguitati dall’uomo che distrugge le colonie affumicandole o murandole vive dentro i loro rifugi.
Pochi pensano all’importante ruolo ecologico che la maggior parte dei pipistrelli svolge mangiando una grande quantità di insetti nocivi all’agricoltura, e soprattutto zanzare, che rappresentano il nutrimento delle specie più comuni. Una delle poche gentilezze verso questi animali la dobbiamo al grande regista e attore Roberto Benigni, che nel film La tigre e la neve (2005) recita una delicata poesia a un pipistrello invitandolo a uscire dalla camera da letto delle sue figlie.
Dopo la loro scoperta in America, i pipistrelli ematofagi sono stati chiamati vampiri, parola di origine slava che nelle antiche leggende europee era riferita a personaggi fantastici, appunto i vampiri, che si nutrivano di sangue. Così l’immagine di questi pipistrelli fu agganciata a figure delle antiche mitologie eurasiatiche, da quella babilonese (la demoniaca Lilith) a quella indiana (la dea Kalì). Nelle leggende slave, si racconta di persone che si nutrivano di sangue umano e trasmettevano attraverso il morso questa loro ‘malattia’. Simbolo di queste antichissime storie è il principe romeno Vlad Dracula, vissuto nel 15° secolo e divenuto famoso sia per le sue vittorie contro gli invasori turchi sia per la crudeltà verso i nemici. A causa di tale comportamento spietato, venne detto il principe impalatore, e si narrava che si nutrisse di sangue. La figura romanzata del principe, declassato a conte, è stata oggetto di numerosi romanzi e film, a partire dal 19° secolo (horror).