Badoglio, Pietro
Generale (Grazzano Monferrato 1871-ivi 1956). Capo di stato maggiore dell’esercito nel 1919, divenne poi (1925) capo di stato maggiore generale e (1926) maresciallo d’Italia. Governatore della Libia (1929-33), nel 1935-36 portò a termine rapidamente la campagna contro l’Etiopia. Riassunte (1936) le funzioni di capo di stato maggiore generale, si dimise (dic. 1940) durante la Seconda guerra mondiale, quando fu incolpato dell’insuccesso nella guerra contro la Grecia. Tornò sulla scena politica il 25 luglio 1943, quando il re lo chiamò a sostituire B. Mussolini. Costituito un ministero di funzionari, concluse con gli Alleati l’armistizio di Cassibile (3 sett. 1943) e abbandonò Roma trasferendosi con il re e le più alte autorità militari a Brindisi. Osteggiato per il suo passato e la sua politica ambigua dalle forze antifasciste, costretto ad accettare il 29 sett. il «lungo armistizio» e ostile all’abdicazione del re, B. dovette proseguire nel sistema di un ministero tecnico, finché i partiti si accordarono sulla luogotenenza del principe Umberto (22 apr. 1944) e si poté formare un governo su un’ampia base, durato fino alla liberazione di Roma e alla costituzione del ministero Bonomi (10 giugno 1944). B. si ritirò quindi a vita privata.
Nasce a Grazzano Monferrato
Capo di stato maggiore generale e (1926) maresciallo d’Italia
Governatore della Libia
Porta a termine la campagna contro l’Etiopia
È chiamato dal re a sostituire Mussolini
Concluso l’armistizio con gli Alleati, lascia Roma trasferendosi con il re e le più alte autorità militari a Brindisi
Forma un governo su un’ampia base, durato fino alla liberazione di Roma e alla costituzione del ministero Bonomi (10 giugno 1944)
Muore a Grazzano Monferrato