pectina
Componente fondamentale della struttura della parete cellulare facente parte della variegata famiglia dei polisaccaridi – polimeri di zuccheri semplici – di parete. Le pectine sono polisaccaridi assai eterogenei, a catena ramificata, altamente idratati e ricchi in acido D-galatturonico. Secondo il metodo empirico che viene tradizionalmente usato per definire i polisaccaridi di parete, le pectine sono quei materiali che vengono estratti, dai preparati di parete cellulare, mediante chelanti degli ioni calcio, quali l’EDTA (acido etilendiamminotetracetico) o il cicloesano diammina tetracetato. Alle pectine si assegnano molti ruoli tra cui il contenimento della porosità alle pareti (limitando la porosità, le pectine possono influenzare la crescita cellulare regolando l’accesso degli enzimi che rompono i legami dei glucani – un tempo chiamati emicellulose – che si uniscono alle microfibrille cellulosiche), ma anche una carica elettrica a queste superfici, tale da modulare il pH e la presenza degli ioni minerali. Altra funzione attribuita alle pectine è quella di consentire l’adesione delle cellule alla lamella mediana. I principali costituenti delle pectine sono due: gli omogalatturonani (omopolimeri di acido galatturonico, che possono contenerne sino a 200 unità) e i ramnogalatturonani, che sulla catena di galatturonani hanno inseriti lateralmente alcune unità di ramnosio. Altri ramnogalatturonani contengono vari zuccheri quali apiosio, acido acerico, metil fucosio, metil xilosio e altri ancora. I ramnogalatturonani più semplici possono essere isolati dalle pareti grazie a una digestione enzimatica realizzata dalla poligalatturonasi (PGAsi). Questi ramnogalatturonani si possono unire anche a catene laterali di arabinani, galattani e arabinogalattani. A rendere ancora più complessa la struttura delle pectine possono contribuire, talora, alcune specifiche proteine che si legano agli arabinogolattani.