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Palatino

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Colle di Roma, tra la valle del Foro e quella del Circo Massimo, dove secondo la tradizione, Romolo tracciò il solco entro cui fondò Roma.

Tra la fine del 9° e l’inizio del 7° sec. a.C. i Latini, discesi dai colli di Albalonga, si stabilirono sul P. per difendere e controllare il passaggio del Tevere all’Isola Tiberina, naturale testa di ponte fra gli Etruschi, che occupavano la riva destra, e Latini e Sabini, sulla riva sinistra. La ‘città quadrata’ di Romolo, sorta nell’8° sec. a.C., era cinta da mura e fossato e aveva tre porte; la valle ai piedi del colle, che allora ospitava una necropoli, fu inglobata nel sistema urbano quando la città si espanse e si trasformò nel Foro, il centro della vita politico-amministrativa. Con l’allargamento del primitivo abitato sui colli vicini e la nascita di una più vasta città, la città romulea fu distrutta e il P., oltre a ospitare diversi templi, fu prescelto a causa della sua posizione centrale e salubre per le residenze private dei ricchi patrizi di età repubblicana. Augusto, che sul P. era nato, lo trasformò nella sede dei palazzi imperiali, facendosi erigere un’abitazione di ampie proporzioni. I suoi successori costruirono palazzi ancora più sontuosi. Tribù Palatina Una delle 4 tribù urbane di Roma attribuite alla riforma di Servio Tullio e corrispondenti alle quattro regioni della città.

Vedi anche
Romolo (lat. Romulus) Mitico fondatore di Roma, eroe eponimo della città. La leggenda di Romolo, che si confonde in larga parte con quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata nell’antichità (Tito Livio, Dionisio d’Alicarnasso, Plutarco) è quella secondo cui Numitore, re di Alba ... Andrea Carandini Archeologo italiano (n. Roma 1937). Prof. nelle univ. di Siena e di Roma La Sapienza (dal 1992), presidente del Consiglio superiore dei beni culturali (2009-2011), presidente del FAI dal febbraio 2013. Ha condotto numerosi importanti scavi, tra cui quelli della villa romana di Settefinestre (Grosseto) ... Vesta religione Divinità dei Romani e dei Latini, cui era strettamente associato il culto del focolare domestico e pubblico. Il nome della dea appare connesso con quello della greca Estia (῾Εστία, Ƒεστία), ma il culto di Vesta doveva essere antico e verosimilmente indigeno. Il suo culto privato non ebbe mai ... Tito imperatore Tito (lat. T. Flavius Vespasianus) imperatore. - Imperatore romano (Roma 39 - Cotilia 81), Figlio di Vespasiano, quando il padre fu eletto imperatore nel 69, egli divenne Cesare. Aveva già partecipato a varie campagne, fra queste la guerra giudaica, della quale Vespasiano gli affidò il comando; nel 71 ...
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Altri risultati per Palatino
  • PALATINO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (Palatium) Giuseppe Lugli È il colle sacro di Roma, su cui Romolo tracciò il solco primigenio, e sul quale fondò la nuova città, recingendola con muro e fossato, a guisa delle più antiche città italiche, e delimitandone l'area con una linea di carattere sacro, detta pomerio (v.). Tra i sette colli ...
Vocabolario
ptèrigo-palatino
pterigo-palatino ptèrigo-palatino agg. [comp. di pterigo(ideo) e palatino1]. – In anatomia, fossa pterigo-palatina (o fossa pterigo-mascellare), spazio angolare, a base superiore, pari e simmetrico, situato nel massiccio facciale, e formato...
vòmero-palatino
vomero-palatino vòmero-palatino agg. e s. m. – In anatomia comparata, (osso) v.-p., osso di rivestimento della superficie ventrale del cranio degli anfibî urodeli, derivato dalla fusione dei vomeri con i palatini, e provvisto di una serie...
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