• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

orzo

Enciclopedia on line
  • Condividi

Nome comune del genere Hordeum (famiglia Poacee) e in particolare del complesso di specie coltivate.

Caratteri generali

fig.

Le specie coltivate sono piante annue con culmo basso (circa 60-90 cm), foglie corte e ruvide su entrambe le pagine, con ligula munita lateralmente di due grandi orecchiette, spiga con rachide appiattita, fragile, su ciascun nodo della quale sono inserite 3 spighette uniflore; ogni spighetta ha due glume lesiniformi e la glumetta esterna è per lo più aristata. La cariosside è simile a quella del frumento, più acuta alle estremità, gialla. La classificazione degli o. coltivati è varia secondo gli autori: alcuni li riuniscono tutti in una sola specie (Hordeum sativum), altri li distribuiscono in più specie: Hordeum vulgare (v. fig.), Hordeum hexasticum e Hordeum distichum. Vi sono numerose razze distinte per la precocità, la resistenza all’allettamento, o al freddo, o alla siccità, per la mancanza delle reste, per la composizione chimica dei granelli (alcuni più adatti alla maltazione, perché poveri di protidi e ricchi di amido; i buoni o. da malto non devono avere più del 10% di protidi), per la spiga eretta o nutante, per la capacità produttiva ecc. Alcune razze sono vestite, altre nude, ossia nelle prime le glumette sono aderenti al granello, anche a maturità, nelle seconde il granello è libero.

Coltivazione e usi

Per il ciclo vegetativo più breve di quello di altri cereali (circa 4 mesi), l’o. si presta per la coltivazione nelle regioni fredde (fino a 70° N in Norvegia) e in quelle aride. Preferisce terreni di medio impasto, non acidi né umidi. La tecnica colturale e antiparassitaria è simile a quella del frumento; gli o. da birra vanno abbondantemente forniti di concimi fosfo-potassici, per favorire l’accumulo di amidi nei granelli.

La coltura dell’o. è preistorica; riguardo all’origine degli o. coltivati le opinioni sono discordi: un centro d’origine pare sia l’Asia sud-occidentale, dove si trovano o. spontanei dai quali possono essere derivati alcuni degli o. coltivati. La coltura dell’o. dal 16° sec., specie in Europa, è stata in gran parte sostituita da quella del frumento, che fornisce farina più facilmente panificabile, nonché da quella del mais e della patata.

L’o. grezzo (svestito) presenta la seguente composizione percentuale media: umidità 10,2%; proteine 12,8%; sostanze grasse 2,1%; cellulosa 1,6%; carboidrati 71,2%; ceneri 2,1%. Il prodotto, privato del pericarpo e sottoposto a una specie di sbramatura, si presenta in forma di granelli bianchi arrotondati; prende il nome di o. perlato o brillato e la sua composizione, essendo stata eliminata la glumella e lo strato aleuronico, differisce da quella dell’o. greggio (diminuzione percentuale di sostanze proteiche e grasse, di ceneri e di cellulosa e aumento di sostanze amilacee). Può essere sottoposto a macinazione per ottenere semolini e farine.

L’o. è usato largamente come alimento nell’Africa settentrionale e nell’Estremo Oriente, in particolare per la preparazione di minestre. In Europa, viene coltivato soprattutto come foraggio o per la preparazione della birra (malto), dell’alcol e dell’amido. Un buon o. per la preparazione del malto (➔ birra) deve essere asciutto, di color giallo chiaro, perfettamente sano e soprattutto deve avere una facoltà germinativa (cioè la percentuale di semi che germinano in 5-8 giorni) pari almeno al 95-96%. Il malto e le farine di malto d’o., oltre che per la preparazione della birra, sono impiegate anche per la panificazione, per preparati dolciari, farmaceutici e per alimenti destinati all’infanzia. Il malto d’o. è particolarmente adatto all’alimentazione di bambini e anziani in quanto facilmente digeribile; infatti durante la maltizzazione quasi il 30% delle proteine viene trasformato in peptidi e amminoacidi, mentre buona parte dell’amido viene idrolizzato a maltosio. L’o. coltivato per foraggio s’impiega come erbaio primaverile o per la produzione di granella. 3. Produzione

I principali paesi produttori sono quelli nei quali l’o. è usato per produzioni industriali, soprattutto birra e alcol (Russia, Canada; Spagna, Germania, Francia, Turchia e Ucraina). L’apporto dei paesi nei quali l’o. è usato nell’alimentazione è in costante diminuzione in rapporto alle mutate condizioni economiche e di insediamento umano, scemando la consistenza numerica dei popoli nomadi per i quali l’o. rappresenta un alimento fondamentale grazie al suo breve ciclo vegetativo. Globalmente, negli ultimi anni del 20° sec. la produzione mondiale di o. ha registrato un calo progressivo (133,4 milioni di t nel 2007).

Vedi anche
farina Alimentazione Prodotto della macinazione di sostanze vegetali essiccate. Le più importanti f. naturali si ottengono dai cereali (frumento, segala, orzo, granturco, dura, riso, avena ecc.), altre da leguminose (fagioli, fave, piselli, soia), dalle castagne, dal grano saraceno ecc. Presentano caratteri ... ergotismo L’intossicazione prodotta dagli alcaloidi della segale cornuta; si verifica per abuso terapeutico di essi o in forma epidemica, per l’uso di farine contaminate da polvere di sclerozi del fungo Claviceps purpurea. L’avvelenamento si manifesta con due sindromi distinte, quella gangrenosa (disturbi circolatori ... birra Bevanda ottenuta dalla fermentazione alcolica di mosti ricavati mediante infusione in acqua di sostanze a base di amido e amaricati con luppolo. Produzione Particolarmente diffusa nei paesi dove le condizioni climatiche non consentono la coltivazione della vite e quindi la preparazione del vino, la ... grasso di mkanyi Sostanza di colore giallognolo estratta dai semi dell’albero Stearodendron stuhlmannii. Con punto di fusione di 40-42 °C, è costituito essenzialmente da esteri degli acidi oleico e stearico; nei paesi d’origine si impiega come commestibile e si esporta come materia prima per preparare stearina.
Categorie
  • COLTURE E PRODUZIONI in Agricoltura caccia e pesca
  • SISTEMATICA E FITONIMI in Botanica
Tag
  • ASIA SUD-OCCIDENTALE
  • ESTREMO ORIENTE
  • PANIFICAZIONE
  • ALLETTAMENTO
  • AMMINOACIDI
Altri risultati per orzo
  • ORZO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (dal lat. hordeum; fr. orge; sp. cebada; ted. Gerste; ingl. barley) Francesco Todaro L'orzo, al pari del grano, è un cereale coltivato da tempi preistorici; da esso principalmente hanno tratto farina panificabile i popoli di più remota civiltà; e remotissimo, nell'antico Egitto e altrove, è anche ...
Vocabolario
òrżo
orzo òrżo s. m. [lat. hŏrdeum]. – 1. Genere di piante graminacee, annue, simili al frumento, con culmo basso, foglie ruvide e corte, e spiga con rachide appiattita, per lo più aristata; più comunem., nome delle varietà e specie che vi appartengono,...
orżèlla
orzella orżèlla s. f. [der. di orzo]. – Nome region. (marchigiano) dell’orzo distico (v. distico1).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali