Pittore, scultore e architetto (Novellara 1508 - ivi 1587). Scarse le notizie circa la sua formazione, che tuttavia rivela la conoscenza di Giulio Romano e dell'ambiente artistico mantovano. Tra i protagonisti della seconda fase del manierismo d'influenza tosco-romana, dipinse un fregio con Concilio di streghe e mostri nel castello di Querciola (1535) e gli affreschi sulla torre dell'Orologio di Reggio (1544, perduti); dal 1546 al 1563 soggiornò prevalentemente, salvo due brevi viaggi a Venezia (1553) e a Roma (1554-55), a Novellara, dove diede progetti per la chiesa di S. Stefano (1551) ed eseguì i cicli decorativi nella Rocca (frammenti a Modena, Gall. Estense), nel casino di Sopra (1558) e nel casino di Sotto (1563). Tra i numerosi dipinti che attestano un linguaggio originale in cui si fondono elementi michelangioleschi ed effetti luministici di tradizione nordica: Pellegrini in Emmaus (Londra, National Gallery); Sacrificio d'Isacco (Napoli, Gall. Naz. di Capodimonte); Martirio di s. Caterina (Modena, Gall. Estense).