In ecologia, teoria («del foraggiamento ottimale») secondo la quale le strategie di reperimento del cibo (foraging) si sono evolute in modo da rendere massimo il tasso netto di assunzione del cibo o di altri parametri di efficienza di reperimento.
Tale teoria si basa su un’analisi dei costi e dei benefici che determinano il numero di specie predate per la dieta più efficiente di un predatore: una dieta più ampia mette a disposizione un numero maggiore di prede, ma diminuisce la facilità di reperimento delle prede stesse e la loro qualità media. Se una determinata preda fornisce un aumento della produttività del predatore, tale aumento comporterà una specializzazione del predatore verso quella determinata fonte di cibo. La specializzazione viene favorita dalla facilità di incontro, da un elevato valore alimentare e da un ridotto tempo di manipolazione. Quando aumenta la competizione tra predatori nei confronti di una determinata risorsa (preda), che quindi si riduce, si osserva una generalizzazione, cioè un ampliamento, della dieta.